Volontari della civiltà Insieme per l'archeologia

Archeologia Viva n. 23 – ottobre 1991
pp. 74-75

di Ludovico Magrini

Le associazioni del volontariato svolgono ormai un ruolo prezioso e insostituibile nel settore dei beni archeologici

Ma l’obiettivo della piena valorizzazione di queste forze si presenta lontano nonostante gli innegabili progressi degli ultimi anni

Il volontariato nel campo dei Beni Culturali fu proposto in Italia agli inizi degli anni 60. Da qualche tempo era iniziata la metodica devastazione delle zone archeologiche italiane, un triste fenomeno che gli organi di tutela affrontavano con strutture obsolete, più o meno le stesse esistenti alla fine del XIX secolo, quando lo Stato unitario, sulla scorta delle esperienze pontificie e borboniche, aveva dato vita alle Soprintendenze agli Scavi su tutto il territorio nazionale.

Fu appunto la constatazione della impotenza statale dinanzi al dilagare della ricerca clandestina e del commercio illegale di reperti che determinò la nascita del volontariato organizzato.

In precedenza era esistita (e tuttora sopravvive) la figura dll’ispettore onorario, qualche volta appassionato cultore, più spesso solo una figura di prestigio che in molti paesi d’Italia rappresentava lo Stato nel campo delle Belle Arti.

Era l’avvocato, il prete, il farmacista, l’uomo di cultura in genere che, informato di scoperte occasionali, le segnalava alla soprintendenza, recuperava a sue spese e raccoglieva i reperti – da cui in molti casi hanno avuto origine raccolte museali – che inviava resoconti, più coloriti che scientifici, a «Notizie dagli Scavi», che legava in genere il proprio nome alla ricostruzione, spesso fantasiosa e retorica, della più antica storia della propria città.

Queste figure furono travolte dalla “rivoluzione” degli anni Sessanta, quanto tombaroli, lavori agricoli meccanizzati, espansione edilizia, cave e le richieste sempre crescenti dall’Italia e dall’estero di oggetto antichi sconvolsero il tranquillo mondo della ricerca archeologica e della tutela in genere dei beni culturali. […]