Nella terra degli Elvezi La Svizzera e l'archeologia

Archeologia Viva n. 23 – ottobre 1991
pp. 10-21

di Autori Vari

Nel 700° anniversario della Confederazione l’archeologia svizzera fa il punto delle scoperte vecchie e nuove occasionali e sistematiche finora condotte per tracciare il profilo storico e culturale di un territorio particolarissimo

Le ricerche privilegiano gli Elvezi che abitarono l’altipiano svizzero nel I sec. a.C. ma gli studi spaziano dal Neolitico Recente all’apogeo della civilizzazione celtica fino alla sopravvivenza di questa in età romana e alle successive trasformazioni medievali

Per secoli le ricerche in Svizzera sono state caratterizzate da rinvenimenti occasionali e predatori. Le ricche tombe celtiche, appartenenti agli Elvezi, proprio in questo territorio, sono state saccheggiate come mai altrove. Ma anche i rinvenimenti di epoca diversa da quella celtica raramente sono stati frutto di scavi sistematici.

Eppure le testimonianze archeologiche svizzere sono numerose, ricche e antiche, dato che esiste una comunità dal Neolitico Recente fino ai nostri giorni. Ma poco resta di quanto è stato effettivamente trovato.

La spiegazione di questo fenomeno è probabilmente da ricercare in due fattori. Da un lato la precocità dei rinvenimenti: si cominciò a scavare infatti fin dal XVIII secolo, con l’inevitabile dispersione di materiali e informazioni. Dall’altro si deve registrare la frequenza di materiali preziosi, specialmente l’oro, fenomeno che ha suscitato l’altrettanto inevitabile rapacità di cercatori di ogni tipo.

Oggi, arrivata a una celebrazione storico-leggendaria, il 700° anniversario della Confederazione Elvetica, la Svizzera attuale fa il punto della situazione nel campo archeologico. Si riassumono pertanto le conoscenze vecchie e nuove, frammentarie e complete, occasionali e sistematiche per tracciare, per la prima volta, il profilo storico e culturale di un territorio tutto particolare. Il quadro che ne emerge è tutt’altro che trascurabile.

La cultura dei Vasi Campaniformi, diffusa in Europa alla fine del Neolitico, è attestata in Svizzera da tombe ritrovate nella zona di Basilea e nel Vallese. Si tratta di stele di pietra decorate a motivi antropomorfi, di tombe a dolmen e a cista, di gioielli, oggetti in rame, vasellame.

Nel Vallese una tomba del III millennio ha restituito una spirale di filo d’oro, tipica dell’Europa centrale, e conchiglie forate mediterranee usate come pendenti: si tratta del gioiello aureo più antico della Svizzera. […]