Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 21 – luglio/agosto 1991

di Piero Pruneti

Abbiamo dato spazio in questo numero di ‘Archeologia Viva’ a un lungo articolo sul Lagorai, il potente gruppo montuoso che separa Trento, con la Val d’Adige e la Valsugana, dalla Val di Fiemme e le Dolomiti.

Dal punto di vista naturalistico si tratta di uno degli ambienti più belli e meglio conservati dell’arco alpino, ma evidentemente sulle nostre pagine non potevamo cedere più di tanto al fascino del paesaggio. La ragione per cui parliamo de Lagorai è dunque archeologica, ma relativa a un modo di concepire l’archeologia che si attaglia in pieno allo spirito della nostra rivista: la divulgazione e la fruizione della ricerca scientifica.

La Provincia Autonoma di Trento, con la sensibilità culturale verso il proprio territorio e una tempestività operativa non troppo ricorrenti su scala nazionale, ha tradotto una lunga serie di indagini archeologiche, in particolare preistoriche, in un fantastico itinerario attrezzato che da Trento, sulle rive dell’Adige, ci porta dopo tre giorni di tranquilla escursione nel cuore del Lagorai, seguendo le tracce documentate dei cacciatori dell’età Mesolitica che nella buona stagione risalivano la stessa montagna per procurarsi la preda. Itinerario attrezzato significa un percorso interamente segnalato, pannelli esplicativi, ripari, tappe con rifugi, pubblicazione di una guida particolareggiata.

Ho avuto la fortuna qualche anno fa di sperimentare il “Mesotrekking del Lagorai” insieme a Tullio Pasquali, l’uomo che più di tutti ha contribuito alle scoperte mesolitiche e all’ideazione del percorso, e a Mauro Neri, scrittore, oltre che responsabile del Progetto Ambiente Cultura e Turismo della Provincia di Trento, che ha curato la realizzazione dell’articolo.

Fu un’esperienza straordinaria, vissuta in una costante verifica di testimonianze lasciate sul territorio dalla preistoria ad oggi senza soluzioni di continuità, di valutazioni topografiche, ecologiche ed economiche; il tutto con l’emozione di viaggiare sugli stessi passi, sullo stesso ritmo, verso le stesse mete dei nostri antenati cacciatori e raccoglitori. Un’esperienza che speriamo di farvi rivivere in queste pagine.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”