Il leudo del mercante Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 19 – maggio 1991
pp. 68-69

di Gian Piero Martino

Nelle acque di Varazze è stato recentemente identificato un naviglio rinascimentale naufragato durante un trasporto di ceramiche dalla Liguria

La scoperta è importante per la rarità di relitti postclassici nel Mar Ligure

Nel luglio dello scorso anno, il direttore generale del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, prof. Francesco Sisinni, ricevette una lettera dalla Riviera di Ponente, nella quale i sigg. Sardi e Andreone gli comunicavano di aver scoperto un relitto post-medievale nelle acque di Varazze.

La segnalazione fu prontamente trasmessa all’Ufficio centrale competente, il Servizio Tecnico di Archeologia Subacquea, che provvide ad attivare la Soprintendenza Archeologica della Liguria, competente per il territorio.

Dopo una serie di appuntamenti mancati a causa degli impegni degli scopritori e delle avverse condizioni meteomarine, finalmente, nel dicembre scorso, si mise a punto una prima visita sul posto, che, data la profondità “a rischio”, richiedeva la presenza di un idoneo supporto logistico.

Vennero così mobilitati, oltre ai mezzi e ai collaboratori della Soprintendenza (il rimorchiatore “Cadsan” e gli operatori subacquei Riccardi e Bortoletto), anche una vedetta della capitaneria di Porto di Savona e i carabinieri sommozzatori di Genova Voltri.

Le precedenti esperienze, infatti, hanno insegnato che il ritrovamento di un punto in fondo al mare sulla sola scorta di traguardi a terra comporta spesso numerose immersioni, che a loro volta richiedono un nutrito numero di subacquei.

Quel giorno, dunque, dopo aver posizionato due boe nei punti individuati dalle mire a terra, si inviò una prima squadra di ricognizione, formata da due carabinieri sommozzatori.

La continua attenzione richiesta dal controllo del regolare svolgimento delle operazioni non lasciava quasi più spazio all’attesa dei risultati: il ritorno dei subacquei quindi, che, riemergendo, depositarono sul ponte del rimorchiatore due recipienti di ceramica, graziosamente decorati da gorgonie bianche e rosse, fu salutato con autentica sorpresa e vera soddisfazione.

Le altre squadre, esattamente indirizzate dalla prima, completarono la ricognizione del sito, proseguita poi – vista l’importanza del ritrovamento – anche il giorno successivo. […]