Taklamakan. Nel deserto dei Tartari Il passato che vive

Archeologia Viva n. 19 – maggio 1991
pp. 36-47

di Giovanni Caselli

Una spedizione di studiosi cinesi ed europei si è inoltrata nel cuore dell’antica Tartaria percorrendo la Via della Seta meridionale fino al “deserto da cui non si torna”

E da quella terra isolata da catene altissime è riapparsa la stessa umanità dei tempi di Marco Polo

La Gran Tartaria delle Mille e una notte oggi divisa fra Unione Sovietica e Cina, è conosciuta in Occidente con il nome di Turkestan. La parte cinese di questa mitica nazione è nota ai geografi come Xinjiang (Sinkiang, in cinese “nuova provincia”), una immensa regione dell’Asia Centrale che misura 2.500 chilometri da ovest a est e 800 chilometri da nord a sud: più di un milione e mezzo di chilometri quadrati (cinque volte l’Italia) di aspre montagne, deserti impenetrabili e ghiacciai mai raggiunti.

Il paese è però tutt’altro che desertico, ci vivono circa 16 milioni di persone e in passato doveva ospitarne anche di più. Il Xinjiang è un crogiuolo di razze e culture, tante quante circondano il cuore dell’Asia. Sin dal lontano passato molti popoli fondarono splendide città e regni favolosi in questa regione ai confini del mondo.

Il deserto del Taklamakan (che nella lingua locale uyghur significa “luogo da cui non si torna”) è situato al centro di questo territorio, quasi nel centro geografico del continente, una specie di “ombelico dell’Asia”, di forma ellittica e circondato da catene montuose altissime e impenetrabili, come il Tien Shan a nord, il Kunlun Shan a sud e il Pamir a ovest.

I ghiacciai eterni, a quote superiori ai 6.000 metri, in primavera si assottigliano alimentando immensi quanto rovinosi torrenti che, dopo aver traversato orride gole, raggiungono il pedemonte e fioriscono magicamente in centinaia di oasi coronate di pioppi, per poi perdersi con sinuosi meandri fra le terribili sabbie e le finissime polveri soffocanti del “deserto da cui non si torna”.

Gli allineamenti di oasi che coronano il deserto permisero lo sviluppo della più importante direttrice commerciale, che costituì per secoli l’unica comunicazione fra Oriente e Occidente.
La Via della Seta, che dal II sec. a.C. fino a tutto il Medioevo fu l’unico legame fra due mondi tanto lontani quanto diversi: la Cina e l’Occidente classico. […]