San Cristoforo “Ad Aquilam” Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 18 – aprile 1991
pp. 74-75

di Pier Luigi Dall’Aglio e Maria Teresa Di Luca

Dopo duecento anni d’oblio sono ripresi gli scavi di una basilica paleocristiana situata a nord di Pesaro

I lavori hanno consentito il ritrovamento di parte dell’edificio e dei mosaici  che l’adornavano

Tra le pagine del manoscritto Memorie di Gradara dell’erudito pesarese Annibale degli Abbati Olivieri (1708-1789) un appassionato studioso locale, Delio Bischi, ha scoperto la pianta delle strutture messe in luce dagli scavi condotti nel 1782 dall’arciprete di Casteldimezzo nella piana di Colombarone, 10 chilometri a nord di Pesaro, lungo la via Flaminia. Il ritrovamento ripropose all’attenzione degli studiosi il problema dell’ubicazione della basilica paleocristiana di S. Cristoforo “Ad Aquilam”.

Secondo Olivieri, infatti, la «stupenda fabbrica» messa in luce dagli scavi, confermava l’ipotesi da lui già avanzata che fosse proprio questa la basilica dove, stando al Liber Pontificalis, nel 743 l’esarca Eutiche con gran concorso di folla andò ad attendere papa Zaccaria, che da Roma si stava portando a Ravenna per raggiungere poi Pavia allo scopo di ottenere dei territori dell’esarcato occupati.

Della basilica, nonostante dovesse trattarsi di un complesso monumentale piuttosto consistente, si era persa però la memoria, e Olivieri supponeva che sorgesse appunto nella piana di Colombarone, di fronte alla “chiesola” a quei tempi officiata. […]