I principi di Campovalano L'Abruzzo prima dei Romani

Archeologia Viva n. 18 – aprile 1991
pp. 20-31

di Vincenzo d’Ercole

Nella piana di Campovalano presso Teramo durante il primo millennio a.C. prosperò un’evoluta comunità umana

L’eccezionale testimonianza archeologica di una necropoli con centinaia di tombe che al termine di una complessa serie di ricerche ha trovato un adeguato spazio espositivo nel nuovo Museo Archeologico di Campli

Alle pendici orientali della Montagna dei Fiori, a nord dell’attuale città di Teramo, si apre la breve Piana di Campovalano. Circondata da monti, protesa verso il mare, dalla forma allungata, la Piana ha attirato fin dalle ere più remote la formazione di insediamenti umani e costituisce quindi uno dei più antichi scenari di vita protostorica in Italia.

Le comunità umane dell’età del Bronzo trovarono nella Piana di Campovalano una terra fertile, vicina ad ambienti silvo-pastorali e vi si stabilirono, continuando ad abitarvi anche nella successiva età del Ferro (I millennio a.C.), quando mutarono le esigenze socio-economiche.

L’età del Bronzo (II millennio a.C.), che costituisce un’enorme svolta culturale nel cammino dell’uomo, comincia ad essere documentata in misura soddisfacente anche in Abruzzo. Scavi antichi e recenti contribuiscono infatti ad abbozzare il quadro di una regione ricca di insediamenti: grotte e ripari, villaggi e necropoli.

L’Abruzzo sembra partecipare infatti di quella cultura detta appenninica e subapenninica, che si diffonde in Italia verso la metà del II millennio, costituendo una specie di koiné estesa dalla Romagna alla Calabria, della quale partecipano quasi tutte le popolazioni che vivevano nella penisola italiana.

Notevoli sono i cambiamenti sociali che si registrano in questo momento

Si allarga l’occupazione del territorio, prima isolata e sporadica; i siti si organizzano gerarchicamente, a seconda delle possibilità economiche, delle funzioni produttive, dei contatti commerciali.

La metallurgia, molto più diffusa che in precedenza, viene generalmente acquisita anche in luoghi di modesta entità, e estende le proprie valenze con produzione di ogni tipo di oggetti, da quelli utilitaristici agli ornamentali alle armi. La guerra infine diventa un importante fattore di confronto e si organizza attraverso gerarchi e ruoli.

In Abruzzo si assiste al fenomeno dell’incastellamento, favorito dalla natura dell’ambiente, con l’aggiunta eventuale di fossati e terrapieni. I rari e isolati corredi tombali abruzzesi fanno comprendere che verso la seconda metà dell’VIII sec. a.C. comincia a delinearsi l’esistenza di un ceto aristocratico. Numerosi sono i ritrovamenti isolati di armi e vasellame, che dimostrano tipi variati e un consistente popolamento. […]