Il salvataggio di Tufara Futuro del passato

Archeologia Viva n. 15 – gennaio 1991
pp. 66-69

di Gianfranco De Benedittis, Maria Carmela Fracassi e Antonio Giovannucci

Un progetto di riuso conferirà nuova ragion d’essere a questo castello del Molise che ora potrà sfuggire alla morte annunciata per tanti edifici medievali abbandonati

Il problema del recupero funzionale degli edifici storici e, in particolare dei castelli, per un loro riuso compatibile con le esigenze di salvaguardia delle caratteristiche storico-artistiche proprie di questi monumenti, è stato negli ultimi anni oggetto di serrato dibattito e di numerosi convegni dai quali, tuttavia, non sono scaturite che vaghe indicazioni circa le possibili soluzioni.

Ciò dimostra che l’argomento è complesso e articolato e che, soprattutto, come sempre avviene nel campo del restauro, non si presta a generalizzazioni di alcun genere.

La particolare consistenza delle strutture, strettamente correlata alle funzioni per le quali questi manufatti furono realizzati, la loro collocazione territoriale delle diverse tipologie, inibiscono, nella generalità dei casi, perfino iniziative ci carattere meramente speculativo.

Se infatti un antico convento, un palazzo baronale, una villa ammettono numerose ipotesi di riuso più o meno compatibili con le loro originarie caratteristiche architettoniche, ben difficilmente un castello potrà essere adattato ad albergo, tanto per fare un esempio, senza compromettere in maniera vistosa le peculiarità storico-artistiche e, soprattutto, senza forti scompensi nella comparazione dei paramenti costo-benefici.

Ma quella che sembra rappresentare una efficace garanzia a salvaguardia delle originarie caratteristiche di tali Beni si configura in realtà come la causa più perniciosa della loro rovina in quanto sottraendo ad essi qualsiasi funzione ne favorisce di fatto il progressivo degrado.

È giocoforza allora ricerca altre soluzioni al problema: posto che interventi di restauro tanto complessi e onerosi hanno senso solo se ancorati a concrete ipotesi di riuso dei beni in esame. […]