La pace di Volubilis Ai confini dell'impero

Archeologia Viva n. 15 – gennaio 1991
pp. 10-17

di Antonella Arzone

Un’urbanistica complessa e con caratteristiche proprie si scopre a Volubilis capitale della Mauritania Tingitana dove i quartieri residenziali si intersecano con quelli produttivi sullo sfondo della stabilità politica del periodo imperiale

È questa una viva immagine della romanità che ci riporta il nostro inviato in Marocco

L’andatura lenta dell’auto, dovuta alle improvvise curve e al saliscendi della strada, consente di abbandonarsi alle impressioni del paesaggio e di guardare i pastori, i contadini e i portatori d’acqua che ci vengono incontro. D’inverno, stagione delle piogge, tutto è verde e il villaggio di Moulay Idriss – la città santa dove riposano i resti di Idriss I, fondatore del Marocco musulmano indipendente – è una macchia bianca in un quadro di profondo verde.

In questo momento, in cui non è ancora iniziata la stagione turistica, si ha la sensazione che a Volubilis il tempo si sia fermato ad un’epoca pastorale ed idilliaca. Camminando attraverso le antiche strade si può provare una sensazione di profonda serenità, dovuta forse ai sorrisi dei bambini, che ci seguono incuriositi, o alla distesa di verde della pianura verso l’oceano o al profilo ondulato del massiccio dello Zerhoun.

Volubilis è situata su un piccolo pianoro triangolare sopraelevato, tra l’oued Khroumane e l’oued Fertassa. La posizione è ottimale per l’insediamento umano, perché le marne bianche sulle quali è sorta la città sono adatte alle coltivazioni ortofrutticole e dell’olivo, mentre le depressioni sono sfruttabili per i cereali.

I depositi di argilla hanno offerto comode risorse di materia prima, mentre le cave di calcare del massiccio dello Zerhoun sono state utilizzate per le costruzioni.

In età romana la città si trovava su una delle principali strade della provincia di Mauretania Tingitana, quella che da Tingis portava appunto a Volubilis. La sua posizione ne faceva il trait-d’union tra le popolazioni dell’interno e quelle del mondo esterno. […]