Nizna Mysl’a: una “metropoli” dell’età del Bronzo Preistoria nella repubblica slovacca

Archeologia Viva n. 78 – novembre/dicembre 1999
pp. 46-59

di Ladislav Olexa

Gli scavi che da qualche decennio vengono condotti sulla collina fra i due fiumi nei pressi della città slovacca di Kosice ci stanno restituendo uno dei più importanti villaggi fortificati che nell’età del Bronzo fiorirono nel bacino dei Carpazi

Le prime ricerche archeologiche sono iniziate relativamente tardi nei territori dell’Impero austro-ungarico. Solo intorno alla metà del secolo scorso le grandi scoperte avvenute nel bacino mediterraneo e nell’Europa occidentale risvegliarono l’interesse degli intellettuali locali per i propri ritrovamenti preistorici. Molte delle località archeologiche allora conosciute rimasero, comunque, sottovalutate e dimenticate ancora per decenni. Tra queste è anche un vero gioiello preistorico: il villaggio fortificato con necropoli scoperto nelle vicinanze del piccolo paese di Nizna Mysl’a, presso la confluenza dei fiumi Hornád e Torysa, a pochi chilometri da Kosice, capoluogo della Slovacchia orientale. L’ambiente naturale è formato da alture e valli fluviali, lungo le quali come un tempo si snodano le vie di comunicazione, sullo sfondo delle non lontane montagne dei Tatra.

Nella parte nordorientale del bacino dei Carpazi intorno al 1700 a.C., agli inizi dell’età del Bronzo, si formò una delle più importanti civiltà preistoriche centroeuropee, la cosiddetta Cultura otomano-fuzesabona. Questa, in oltre trecento anni di esistenza, continuò ad assorbire gli impulsi culturali provenienti dal Mediterraneo comunicandoli alle regioni nordiche e occidentali del continente.

In tale ambito geografico e culturale un fenomeno unico è costituito dai villaggi fortificati di artigiani e agricoltori, veri centri produttivi e amministrativi, che ci hanno lasciato l’impronta di una società molto sviluppata, capace di massicce opere di difesa e soluzioni urbanistiche avanzate, dotate di specifiche aree funzionali come quelle riservate al culto e alle necropoli. Le condizioni per un incremento così rapido di villaggi fortificati negli attuali territori orientali della Slovacchia furono senz’altro determinate da un forte sviluppo metallurgico, come dimostrano gli oggetti rinvenuti nelle tombe dell’età del Bronzo, databili fra il 1700 e il 1400 a.C. Il prelievo e la lavorazione di minerali cupriferi e, più tardi, la stessa produzione di oggetti di bronzo influenzarono lo sviluppo dei fondamentali settori produttivi accelerando la dinamica delle trasformazioni sociali ed economiche. Allo studio dei villaggi fortificati nelle località già note di Kosice-Barca e Spissky Stvrtok, si è aggiunta ora l’indagine sistematica della successione di insediamenti con relative necropoli a Nizná Mysl’a, realizzata dall’Istituto archeologico dell’Accademia slovacca delle scienze in stretta collaborazione con il Museo della Slovacchia orientale di Kosice.

Il complesso di villaggi fortificati con necropoli di Nizná Mysl’a si trova su un’altura (217 m), sovrastante la confluenza dei già menzionati Hornád e Torysa, di cui è stata sfruttata l’evidente posizione strategica. L’insediamento più antico (villaggio I) nacque (1700 a.C.) sul lembo sud dell’altura, munito di una fortificazione che circondava i ripidi pendii, composta da un massiccio argine di terra e un fossato profondo sei metri. L’area protetta di questo primo villaggio misura m 50 x 60. Le case, dotate di un solo locale, consistevano in capanne quadrangolari fatte di tronchi, con basi in pietra e pavimenti in terra battuta, ed erano raggruppate in due file separate da una stradina lungo tutta la fortificazione. All’interno erano presenti forni in terracotta, oppure focolari leggermente rialzati, posizionati al centro o agli angoli. Accanto ai recipienti in ceramica, sono stati rinvenuti sostegni e macine di pietra, zappe e altri utensili in pietra, bronzo e ossa, pesi di terracotta per i telai, bobine e fusi, tutti oggetti che confermano il carattere agricolo-artigiano dell’economia locale. Interessante è il ritrovamento di statuette di donne e di animali in terracotta e di un deposito di brocche nascosto sotto il pavimento di una delle abitazioni. […]