Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 78 – novembre/dicembre 1999

di Piero Pruneti

Se ne va il II millennio d.C. (nominalmente, perché a conteggiare la fine esatta dovremo aspettare ancora un anno). Rispetto al precedente ci lascia senza creare particolari problemi – non più di quelli che normalmente avvertiamo – nei nostri rapporti con il cosmo e con l’eventuale entità metafisica che lo governa. Niente ventata di paure millenaristiche, a parte i disturbi psichici degli affiliati a vecchie e nuove sette. Piuttosto, qualche incertezza in più (riferendosi sempre ai massimi sistemi che si elaborano nei piani alti della mente): si pensi alla perfetta stabilità e completezza dell’universo aristotelico-tolemaico e alla totale relatività e parzialità del nostro. Da cui l’ancor maggiore attualità di quell’antica domanda che si pone la specie umana, «Da dove veniamo e dove andiamo?», che per comodità e metodo gnoseologico possiamo scomporre in tanti sensi (biologico, storico, sociale, metafisico…) e in altrettante direttrici di ricerca. Gli amici lettori sanno bene quanto l’archeologia contribuisca a fornirci elementi per tentare una risposta, che diviene tanto più complicata e sfuggente quanto ci si allontana dal punto di osservazione per vedere dietro e davanti a noi. In una recente tavola rotonda, nientemeno, su “Chi e quando ci ha creato”, insieme a scienziati e teologi, non ho nascosto la mia invidia per quanti esibivano certezze, mentre la gran parte di noi – a differenza degli antenati di mille anni fa – entra nel Duemila rimanendo nel cono d’ombra del dubbio. Questi dieci secoli trascorsi dal precedente appuntamento ci hanno fatto male? Personalmente, non tornerei indietro, né di mille anni, come neppure, potendo scegliere, a quei momenti della storia che da lontano sembrano più brillanti di altri. Credo che comunque l’uomo tenda al meglio, in senso fisico e comportamentale – non foss’altro per l’istinto di sopravvivenza che è stampato nel suo dna – e che, fra incertezze ed errori anche paurosi, abbia sempre trovato la strada per andare avanti. Lo farà anche in futuro. È il momento degli auguri millenari. Cari lettori vi abbraccio.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”