Non perdetevi l’eclissi Osservatorio/Astronomia

Archeologia Viva n. 76 – luglio/agosto 1999
p. 87

di Mirco Elena

L’ultima di questo secolo è totale in una fascia che attraversa l’Europa dalla Cornovaglia alla terra dei Curdi fino all’India

Mercoledì 11 agosto l’Europa si oscura per un’eclissi di sole. Un fenomeno cosmico grandioso, per milioni di anni subìto dall’uomo come un evento terrificante e cataclismatico e ancora oggi capace di determinare un senso di ancestrale inquietudine. Anche agli occhi dell’astronomo professionista le eclissi totali appaiono come un piccolo miracolo, infatti, le dimensioni della luna e del sole sono così enormemente differenti (rispettivamente 3.500 e 1.400.000 km di diametro), che solo grazie alla fortuitissima circostanza che le loro distanze da noi stanno proprio nello stesso rapporto diviene possibile la perfetta sovrapposizione dei due dischi nel cielo. Quando questi corpi celesti, nel loro vagabondare cosmico, si trovano a passare uno avanti all’altro rispetto a noi osservatori terrestri, è quindi possibile che un disco copra perfettamente l’altro. È la circostanza che ci procura l’incredibile spettacolo della scomparsa del sole in pieno giorno, il fenomeno più emozionante che Madre Natura può offrirci qui sulla Terra.

Quest’estate abbiamo l’occasione di osservare il fenomeno in una lunga e stretta fascia che va dall’Atlantico all’India, passando per aree a noi più vicine, come la Cornovaglia britannica, il nord della Francia, la Germania meridionale, l’Austria, l’Ungheria, la Romania, la Turchia. In queste zone il sole scompare per una durata massima di due minuti e ventitré secondi, durante i quali nel cielo riappaiono le stelle più brillanti e pianeti quali Venere e Mercurio.
Durante la fase di totalità, con il sole coperto dal disco oscuro della Luna, non servono particolari protezioni per osservare i dettagli della corona (l’atmosfera esterna, raggiata, del Sole), così come i pennacchi rossi delle protuberanze che si elevano dalla rossa cromosfera solare. Invece, molta attenzione si deve porre a non guardare mai con l’occhio non protetto la cosiddetta fase di parzialità, durante la quale il disco della Luna non copre tutta la brillante fotosfera solare. La radiazione solare è così intensa che può facilmente bruciarci la retina (in quella parte dell’occhio non vi sono recettori del dolore). Questo vale sia per l’osservazione a occhio nudo che, a maggior ragione, con uno strumento ottico qualsiasi. Per osservare in sicurezza le fasi di parzialità, sia prima che dopo la totalità, si possono adottare varie strategie, tra cui la proiezione dell’immagine su una superficie bianca, o l’osservazione attraverso particolari filtri che blocchino la luce solare in eccesso. Per indimenticabile che possa essere un’eclissi, non vale la pena di rischiare la vista osservando in modo irresponsabile.