Per un marchio di qualità Futuro del passato

Archeologia Viva n. 75 – maggio/giugno 1999
pp. 86-87

di Silvia Inghirami e Valerio Ricciardi

In occasione del terzo Colloquio sulla gestione del patrimonio culturale tenutosi a Cagliari si è costituito il Comitato Herity: un passo importante per la corretta valorizzazione dei monumenti

È in arrivo un “marchio di qualità”: come le stelle per gli alberghi o le forchette per i ristoranti, un simbolo designerà pregi e virtù di musei, monumenti e siti archeologici. Una commissione di esperti internazionali è già a lavoro per decidere gli indicatori di qualità: dal 2001 il progetto Herity (acronimo di heritage quality) sarà operativo, assegnando le prime certificazioni di qualità, qualcosa di simile all’Iso 9000 dei prodotti industriali.

Secondo i dodici componenti di Herity, tra cui compaiono membri dell’Unesco e di organismi internazionali operanti nei beni culturali (Iccrom, Icom e Icomos), le valutazioni devono essere indipendenti dal luogo e dalla proprietà e basate su quattro principi fondamentali: la notorietà del bene, il livello di informazioni fornite al pubblico, i servizi offerti al visitatore e le condizioni di conservazione. Con il risultato che un piccolo nuraghe sardo potrebbe avere un punteggio più alto del Colosseo. Ogni tre anni però, un nuovo controllo aggiornerà la certificazione: un pungolo e uno stimolo per soprintendenti, direttori di musei, amministratori pubblici a fare di più per la conservazione del bene e la soddisfazione dell’utenza. Non basta, infatti, il riconoscimento dell’Unesco per evitare il rischio del degrado; il mantenimento e la salvaguardia dall’azione del tempo e dell’uomo è l’opera più difficile, anche perché spesso bisogna combattere contro un turismo distruttivo che abusa del bene. D’altro canto, proprio dal turismo possono venire le risorse necessarie per la conservazione e la corretta fruizione dei siti artistici e archeologici.

Nel III Colloquio internazionale su beni culturali e turismo, svoltosi a Cagliari, nel cui ambito si è costituito ufficialmente il Comitato Herity, sono stati presentati progetti di valorizzazione di itinerari archeologici, musei e poli culturali diffusi, in grado di sviluppare un turismo culturale autosostenibile: dal percorso tra mulini ad acqua e tradizione cerealicola siciliana, a quello di boschi, acque e pitture rupestri in Basilicata; dal sistema museale del mare e delle genti mediterranee nell’area costiera di Trapani e Palermo all’itinerario tra forni fusori e pozzi delle miniere sarde fino alla rete di musei e archivi della provincia di Cagliari. […]