Archeologia Viva n. 72 – novembre/dicembre 1998
pp. 82-83
di Bruce Clark
Prosegue la diatriba fra i governi di Atene e di Londra per la restituzione alla Grecia delle celebri opere scultoree del Partenone
Un problema che potrà essere risolto solo sublimando la questione politica in ben più ampie e lungimiranti considerazioni di ordine culturale
Il ritorno ad Atene dei marmi del Partendone è «un obiettivo fondamentale della politica estera greca per quello che riguarda la cultura», non tanto perché questo è quello che vuole il governo, quanto perché è lo stesso, celebre monumento che chiede di essere nuovamente un’opera integra. Questa è la posizione ufficiale del ministro della Cultura greco, Evanghelos Venizelos, ribadita anche dopo che il nuovo governo laburista di Londra ha frustrato le sue speranze di una restituzione in tempi brevi dei fregi marmorei staccati dal tempio nell’Ottocento da Lord Elgin e oggi esposti al British Museum. Vedere un giorno queste stupende sculture tornare sotto il cielo azzurro che le vide nascere è sicuramente il sogno di tutti gli ellenisti (incluso chi scrive).
Con l’impertinenza di un non greco, che però ha trascorso buona parte della sua vita nello studio e nell’apprezzamento di vari aspetti della Grecia antica, medievale e moderna, oserei dire che una politica culturale che metta al primo posto il ritorno dei marmi non è priva di insidie. […]