Archeoaeronautica? Perché no! Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 71 – settembre/ottobre 1998
pp. 94-95

di Domenico Macaluso

L’approccio ai velivoli della seconda guerra mondiale che giacciono sui fondali non può prescindere dalle corrette metodiche archeologiche

Il concetto di archeologia amplia continuamente il suo orizzonte. La stessa archeologia subacquea, limitata allo studio dei relitti antichi, oggi tratta con lo stesso approccio scientifico vascelli arabi, normanni, medievali, arrivando a studiare velieri del secolo scorso, se non dei primi del Novecento. In quest’ottica, trattare di “archeologia aeronautica” non dovrebbe apparire azzardato.

L’intuizione è stata del generale Pesce, fondatore del Museo storico dell’aeronautica, che all’argomento dedicò un libro uscito nel 1988. Lo spunto per le presenti considerazioni nasce invece dal rinvenimento, effettuato dallo scrivente, del relitto di un aereo da caccia nel tratto di mare prospiciente Ribera (Ag), a poca distanza dal campo d’aviazione (oggi scomparso) di Sciacca, avamposto sul canale di Sicilia degli aerei che operarono su Malta durante la seconda guerra mondiale. […]