Ponza romana e l’arcipelago delle meraviglie Ultime scoperte nel Tirreno

Archeologia Viva n. 70 – luglio/agosto 1998
pp. 30-39

di Mario Mazzoli

Le isole Pontine si offrono come vere perle mediterranee di ricchezza naturalistica e storico-archeologica
Ecco i risultati di recenti indagini subacquee che stanno fornendo elementi inediti per una più completa e precisa identificazione della storia dell’arcipelago

Isole Ponziane o, più comunemente, Pontine. Un piccolo arcipelago a venti miglia dalla costa del Lazio meridionale composto da due gruppi di isole: Ponza e le vicine Palmarola, Gavi e Zannone, quest’ultima inserita nel Parco Nazionale del Circeo, e, più distanti, Ventotene e Santo Stefano. L’intero arcipelago porta il segno di una lunga storia iniziata con la presenza umana accertata a partire dal Neolitico, passata attraverso la forte esperienza della romanità e ben presente in tutte le vicende che hanno coinvolto il Tirreno fino ai giorni nostri.

A Ponza, l’isola più grande, nonostante l’ultimo disordinato sviluppo urbanistico e la disattenzione verso le testimonianze archeologiche, il passato conserva testimonianze di particolare fascino. In questo articolo prenderemo in considerazione alcuni esempi del patrimonio sommerso, particolarmente a rischio per la sistematica attività di subacquei clandestini. Le poche ricerche ufficiali furono avviate dalla Soprintendenza archeologia per il Lazio alla fine degli anni Ottanta quando i tecnici dell’Associazione Asso furono incaricati di indagare su un relitto del I sec. a.C. affondato in prossimità della Secca dei Mattoni e fortunatamente segnalato da un subacqueo di Ponza, Silverio Gazzella… […]