Il Lazzaretto Nuovo di Venezia Insieme per l'archeologia

Archeologia Viva n. 69 – maggio/giugno 1998
pp. 86-88

di Gerolamo Fazzini

Il caso straordinario di una delle tante isole della laguna sfuggita al comune destino di abbandono e degrado grazie al volontariato

Intorno a Venezia si contano almeno una trentina di isole d’importanza storica, un tempo sedi di convegni, ospedali, comunità, collegate al centro di Venezia da canali navigabili lungo i quali si svolgevano i commerci della Serenissima diretti alle rotte adriatiche o alle vie fluviali dell’interno. Per una serie di ragioni (dalle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, alle servitù militari e conseguenti dismissioni) queste isole sono oggi quasi tutte abbandonate, in molti casi in condizioni di grave degrado, se non addirittura completamente depredate. Un grande patrimonio di storia e di arte, soprattutto a partire dall’ultimo dopoguerra, è ormai andato disperso.

Il Lazzaretto Nuovo è una delle poche isole della laguna ad aver conosciuto, invece, una decisa azione di recupero, in particolare grazie all’opera di un’associazione di volontari, l’Ekos Club, che verso la fine degli anni Settanta ha chiesto e ricevuto in concessine dal demanio dello Stato l’isola da poco lasciata dai militari.  Nel corso degli anni l’Ekos Club ha garantito la sorveglianza e i principali servizi, impedendo il sistematico saccheggio di quanto rimaneva e consentendo alla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Venezia (che nel frattempo aveva provveduto a vincolare l’isola) di intervenire per il restauro degli edifici storici. […]