Su Romanzesu: il villaggio e lo stregone Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 69 – maggio/giugno 1998
pp. 62-67

di Maria Ausilia Fadda

La civiltà nuragica continua a stupirci con la complessità e il fascino delle sue architetture e dei suoi riti
Ora è la volta di un grande villaggio santuario riportato in luce nella foresta di sughere dell’altopiano di Bitti

Sull’altopiano granitico, perennemente battuto dai venti, che si estende nella parte più elevata dell’agro di Bitti, ai limiti settentrionali del territorio nuorese, sorge un villaggio nuragico con particolari ed affascinanti edifici culturali, rimasti occultati per millenni nel fittissimo bosco di sughere: un vero e proprio santuario che anticamente accoglieva i pellegrini di un vasto areale. Il toponimo Su Romanzesu è dovuto alla presenza di numerose testimonianze lasciate dai romani che in epoca imperiale (II-III sec. d.C.) occuparono l’altopiano con insediamenti produttivi. Gli stessi romani realizzarono un’importante strada che partiva dalle sorgenti del fiume Tirso (Caput Tyrsi) e raggiungeva la mansio di Sorabile, in agro di Fonni, un avamposto militare per il controllo delle zone più interne della Sardegna nell’area dei monti del Gennargentu. […]