Archeologia Viva n. 68 – marzo/aprile 1998
pp. 76-79
di Massimo Becattini e Piero Pruneti
Luci (poche) e ombre (tante) su tutela e ricerca del patrimonio sommerso in un incontro con Fozzati e Gianfrotta lasciando perdere la diplomazia…
Le Lezioni di archeologia subacquea e la Rassegna del cinema di ambiente mediterraneo, organizzate sull’isola di Ustica alla fine della scorsa estate da “Archeologia Viva” e Riserva naturale marina con il patrocinio del Comune di Ustica, hanno offerto l’occasione per una tavola rotonda a cui hanno preso parte due personaggi storici dell’archeologia subacquea italiana: Luigi Fozzati, attualmente direttore del Nucleo di archeologia subacquea della Soprintendenza archeologia del Veneto, e Piero Alfredo Gianfrotta, titolare della cattedra di Topografia antica e docente di Archeologia subacquea presso l’Università della Tuscia a Viterbo. Animatore del dibattito è stato Piero Pruneti, che prima di iniziare ha posto agli ospiti una condizione: rispondere alle domande senza svicolare con mezzi termini e giri di parole: Fozzati e Gianfrotta hanno coscienziosamente compiuto il loro dovere: dall’incontro è emerso un quadro spietato di quello che si doveva fare e non è stato fatto, di quello che sarebbe necessario fare e che, forse, ancora una volta… non si farà. Ma non è detto l’Italia non impari a guarire dai suoi mali. […]