Archeologia Viva n. 68 – marzo/aprile 1998
pp. 72-75
di Claudia Beretta
Tanti sono stati gli spettatori che hanno seguito le cinque giornate dell’VIII Rassegna del cinema archeologico dove sono sati proposti settanta film di venti nazioni: vincitori i documentari di Catalogna Italia e Francia
A meno di due anni dal Duemila, quando il 1984 di Orwell che ipotizzava scenari catastrofici è ormai archiviato e 2001, Odissea nello spazio più che un titolo fantascientifico e futuribile attiene ormai a un futuro molto prossimo, il Passato, quello vero, gioca un ruolo da protagonista a Rovereto e riempie le sale cinematografiche come e più del Ciclone di Pieraccioni. Grazie la cinema, l’archeologia è di casa nella cittadina della valle dell’Adige, anzi, è di tutti: le più di quattromila presenze nelle cinque giornate di proiezioni dell’VIII Rassegna internazionale del cinema archeologico, organizzata dal Museo Civico in collaborazione con “Archeologia Viva”, offrono un dato molto più che significativo. Alla base di questo successo c’è una programmazione filmica ricca e variegata, incontri incentrati sulle novità della tecnologia multimediale applicata all’archeologia e numerosi reportage televisivi in gara per i premi assegnati dall’Ordine nazionale dei giornalisti. […]