Le navi di Mogontiacum Romani in Germania

Archeologia Viva n. 68 – marzo/aprile 1998
pp. 36-43

di Barbara Pferdehirt

Il ritrovamento nel centro di Magonza di cinque relitti di imbarcazioni appartenenti alla flotta romana del Reno ha portato alla realizzazione di un grande Museo della Navigazione antca dove accanto ai reperti originali ampio spazio viene dato alle ricostruzioni delle navi

Dicembre 406 d.C.: l’anno volge al termine. Gli abitanti di Mogontiacum (Magonza/Mainz) guardano con preoccupazione al futuro, chiedendosi cosa porterà l’anno nuovo. Basteranno le navi che pattugliano il Reno, supportate dalle veloci imbarcazioni per trasporto truppe, a difendere ancora una volta il confine dove premono i nemici da oriente? La “notte di San Silvestro” il mondo cambia: i Germani attraversano in massa il fiume e devastano la città. In seguito, incoraggiati dal successo, sfondano il limes in più punti obbligando i Romani ad abbandonare la storica linea del fiume. Nel porto di Magonza rimangono incustodite le navi militari in preda alle intemperie e destinate a inabissarsi in breve tempo. Finirono così quattrocento anni di presenza navale romana sul Reno.

Un dicembre di molti anni dopo (1981) nell’odierna Mainz: le macchine scavatrici spostano il terreno per le fondamenta e il garage sotterraneo dell’albergo “Hilton”. I lavori hanno raggiunto una profondità di oltre sei metri, quando, improvvisamente, affiorano degli spezzoni di legno. L’escavazione si ferma per consentire l’intervento degli archeologi del Landesamt fur Denkmalpflege (Soprintendenza per la tutela dei beni culturali). Nel mesi successivi, a ritmo frenetico, a causa del poco tempo messo a disposizione per l’indagine archeologica, si riportano in luce cinque navi affondate nel lontano 407 d.C. Dopo il recupero comincia il paziente lavoro di catalogazione delle parti rinvenute. I relitti vengono smontati, ciascun pezzo è contrassegnato e documentato. Infine, le imbarcazioni vengono immerse in grandi vasche di acqua per fermare il deterioramento del fasciame, in attesa del restauro definitivo e di una collocazione adeguata.

La soluzione, finalmente, arriva nel 1989. L’Istituto di Pre e Protostoria del Romisch-Germanische Zentralmuseum (Museo centrale romano-germanico) istituisce il Museum fur Antike Schiffahrt (Museo della navigazione antica). Da parte sua il Comune di Magonza rende disponibili gli spazi di un’ex officina ottocentesca per locomotive, mentre il Governo federale e il Land della Renania-Palatinato si impegnano a finanziare la ristrutturazione dell’immobile. Intanto, i pezzi smontati dei relitti vengono immersi in una resina sintetica, idonea a stabilizzare le fibre del legno; quindi si procede all’essiccamento in un impianto a microonde e al riassemblaggio delle parti. Il 28 novembre 1994 il Museo della navigazione antica apre ai visitatori.
Al centro dell’esposizione si trovano i cinque natanti dei primi anni del V sec. d.C. ritrovati a Magonza, a cui si aggiunge un’ulteriore imbarcazione scoperta nella primavera del 1982, risalente al I sec. d.C. […]