Scoprire l’Iran Grandi civiltà mediorientali

Archeologia Viva n. 68 – marzo/aprile 1998
pp. 20-35

di Judith Lange

Un lungo viaggio ha portato di nuovo l’inviata di Archeologia Viva negli sconfinati territori dell’antica Persia nelle città che videro le gesta di Achemenidi Sassanidi Mongoli e dei grandi saggi dell’Islam
La prima parte del reportage riguarda le terre dell’Azerbaijan al Fars dove sussistono grandiose testimonianze di ogni epoca storica

A Teheran non c’è nulla da vedere! È la frase di benvenuto, ripetuta da sempre dagli iraniani, con la quale viene accolto il visitatore all’arrivo nella capitale. Il primo impatto sembrerebbe dar loro ragione, quando imbottigliati in un traffico caotico si viaggia verso il centro davanti a file ininterrotte di edifici anonimi e rigidi come scatole di pietra, dalle finestre ermeticamente chiuse da tendaggi. Eppure, dietro la facciata triste, Teheran i rivela una città moderatamente moderna (non è mai stata antica, essendo diventata capitale dell’Iran alla fine dell’Ottocento, all’epoca della dinastia Qajar), vivace e dinamica, con grandi spazi, qualche discreto edificio di fine secolo, molto verde e tanti canali alimentati dalle sorgenti delle vicine montagne. Lontano dai grandi viali e dai quartieri-dormitorio, la metropoli diventa immediatamente “provincia”, assumendo un’aria mollemente paesana.

Uno di questi sobborghi è Ray, L’antica Raghes, celebrata dai cronisti dell’epoca come città «armoniosa e ricca, inferiore per bellezza soltanto a Baghdad», oggi concepita come una città-giardino fatta di sontuosi palazzi, parchi, fontane e minareti che brillano in lontananza. La tradizione biblica ci racconta che il giovane ebreo Tobia, protetto dall’arcangelo Raffaele, intraprese un lungo cammino dalla capitale dei Medi, Ecbatana, verso Raghes, per riscuotere un grosso credito dovuto al suo vecchio genitore cieco rimasto in esilio in Mesopotamia. Il Libro di Tobia, redatto intorno al VII sec. a.C., si riferisce al periodo in cui Raghes era un importante centro del regno della Media, che di lì a poco, al principio del VI sec. a.C., sarebbe stato assorbito dall’impero persiano degli Achemenidi.

Ma le origini della città sono più antiche, risalgono al IV millennio a.C. A quell’epoca Raghes era un famoso centro per la produzione di vasellame dal caratteristico color arancione con disegni neri, di finissima fattura. L’insediamento preistorico si trova al margine della città, sulla collina del Cheshmeh Ali, ed è stato scavato dall’archeologo americano Arich Schmidt all’inizio del nostro secolo. Dal bianco tumulo del Cheshmeh Ali sgorga una sorgente che ha formato un laghetto ai piedi del colle dove gli abitanti di Ray lavano, spazzolano e asciugano i loro bellissimi tappeti. […]