Perù: alle origini del popolo del sole Antichi popoli precolombiani

Archeologia Viva n. 67 – gennaio/febbraio 1998
pp. 38-53

a cura di Maurizio Biordi

Siamo abituati a identificare l’antico Perù con la civiltà degli Incas: ma quasi tremila anni di esperienze culturali anticiparono quell’ultima straordinaria età
La grande avventura era iniziata intorno al 1300 a.C. quando sull’altopiano settentrionale cominciò a svilupparsi la cultura madre di Chavin de Huantar… e alla fine del viaggio c’erano gli spagnoli di Francisco Pizarro…

Ancor prima dell’affermarsi della cultura Inca, ovvero di quell’orizzonte culturale unificatore delle genti panperuviane (cioè dell’intero Perù o interamente peruviane) intorno al culto solare, fiorirono in Perù diverse culture che, per quanto cronologicamente attribuibili alla preistoria, presentano già connotati di tipo storico.

L’altopiano settentrionale nel II millennio a.C. conosce quella che si può considerare la cultura madre del Perù precolombiano, cioè la cultura di Chavín de Huántar (1300/1250 – 500/200 a.C.), sviluppatasi nell’ambito del cosiddetto Orizzonte antico o formativo (2000/1500-400 a.C.). Essa è nota per i resti monumentali del santuario di Chavín de Huántar (il centro da cui prende il nome, situato nel Callejón de Conchucos) e, in particolare, per un’imponente costruzione piramidale detta “il Castello”: un sistema di gallerie e caverne sotterranee, sormontato da una serie di terrazze sovrapposte e munito di un articolato sistema di condotti d’aria verticali per l’aerazione. Notevoli la produzione scultorea in pietra e quella fittile con caratteristici contenitori ad ansa tubolare e decorazione incisa. All’interno del Tempio antico, che insieme al Tempio recente, costituisce il santuario o centro cerimoniale di Chavín de Huántar, è conservato il famoso Lanzón, una scultura alta circa cinque metri, raffigurante un coltello cerimoniale con l’effigie del dio Sorridente, posta in un labirinto sotterraneo alla convergenza di quattro cunicoli. Notevole anche la scultura incisa sulle pareti del complesso templare di Cerro Sechín per i caratteristici personaggi raffigurati.

Intorno al 1000 a.C. la cultura di Chavín de Huántar si irradia per tutto il Perù, riuscendo a fondere il mondo culturale andino e quello amazzonico. Il messaggio culturale di Chavín si impernia sul culto di tre divinità tutelari: il dio Sorridente, il dio Caimano e il dio dagli Scettri. Insieme a queste divinità si diffondono le rappresentazioni simboliche delle sculture e dei bassorilievi, in particolare nelle Ande centrali (a eccezione dell’area del lago Titicaca, dove troviamo delle manifestazioni locali da cui originerà la cultura di Pukara. L’influsso di Chavín de Huántar giunge anche sulla costa del Perù dove in seguito si affermeranno culture locali con propri centri cerimoniali che già nel corso del IV sec. a.C. risultano autonomi dalla cultura madre.

Dal Callejon de Conchucos, una fertile vallata a oriente della Cordigliera occidentale, la cultura di Chavín de Huántar raccolse e unificò elementi culturali preesistenti sulla costa (Cerro Sechín, ad esempio) e sugli altopiani (Kotosh). Senza dubbio la posizione strategica del suo centro cerimoniale, tra la costa e l’Amazzonia, permise alle genti di Chavín, attraverso scambi commerciali e culturali, di elaborare una sintesi che si concretizzò in uno stile molto originale e in una ideologia religiosa che non trova precedenti nel mondo andino. Fu grazie a quest’ultima, una vera e propria forza coercitiva, che ebbe origine una società più complessa con un’efficace organizzazione economica e politica. La diffusione dello stile di Chavín, e in particolare dell’ideologia religiosa, avvenne senza pressioni militari; la decadenza, invece, sembra in parte dovuta al tentativo, tra l’altro non riuscito, di sostenere militarmente il declino di quella stessa ideologia, che era stata la linfa vitale di Chavín de Huántar. […]