Un festival per la Barbagia Archeologia e cinema

Archeologia Viva n. 66 – novembre/dicembre 1997
pp. 82-87

di Piero Pruneti e Maria Ausilia Fadda

Nella splendida cornice del Supramonte di Oliena si è svolta la seconda edizione di “Mediterraneo Passato e Futuro” con film di archeologia e proposte di visita all’incredibile patrimonio della provincia di Nuoro

Per il secondo anno consecutivo siamo tornati a Su Gologone, ai piedi del selvaggio Supramonte di Oliena, proprio nel punto dove da una profonda spelonca erompe la sorgente carsica più bella e ricca della Sardegna, in un paesaggio di forme e suggestioni preistoriche che fa invidia agli scenari di La guerra del fuoco, il film di Jean Jacques Annaud; nella terra che è stata anche di Grazia Deledda, la scrittrice nuorese, famosa ai suoi tempi e ora quasi sconosciuta fuori dalla Sardegna e dalle antologie, che comunque rimane una delle voci più liriche del mondo barbaricino.

Siamo tornati per la seconda edizione di “Mediterraneo Passato Futuro”, una rassegna del cinema di archeologia mediterranea che prevede anche l’incontro con l’ambiente naturale (di straordinaria suggestione, come ho già detto) e con i resti monumentali del passato nuragico, che l’attenta opera di scoperta e valorizzazione condotta quotidianamente da Maria Ausilia Fadda (responsabile per la provincia di Nuoro della Soprintendenza di Sassari e Nuoro) sta restituendo al piacere della visita. La manifestazione è stata organizzata dall’Aspen-Camera di commercio di Nuoro insieme ad «Archeologia Viva» con la collaborazione scientifica della Soprintendenza archeologica e l’apporto tecnico della Rassegna del cinema archeologico di Rovereto.

Per una settimana sono stati presentati i migliori documentari di archeologia mediterranea (selezionati da Dario Di Blasi), insieme a una serie di tavole rotonde sulla gestione dei beni culturali (federalismo, rapporto fra pubblico e privato, risvolti occupazionali, scavi clandestini) e visite guidate alle località della provincia di Nuoro comprese fra il golfo di Orosei e il Gennargentu (sono stati coinvolti i comuni di Aritzo, Atzara, Belvì, Fonni, Mamoiada, Oliena, Olzai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ortueri, Ottana, Sorgono e Tonara).

La rassegna di Su Gologone si è aperta con un fuori programma, la proiezione del film Vulcano, di William Dieterle (con Anna Magnani, Rossano Brazzi, Geraldine Brooks e la partecipazione della gente eoliana), un’opera girata nel 1949, di travolgente soggetto romantico, ma di grande valore documentario per le immagini di ambiente e di vita di un Mediterraneo che fu: straordinarie le scene girate nel riverbero abbacinante delle cave di pomice a Lipari, della mattanza dei tonni, della caccia al pesce spada e, infine, quella del duello mortale fra le strutture sommerse di un relitto, che costituisce la prima sequenza sottomarina di cinema fiction ripresa dal vero. […]