Venezia: l’altra faccia della storia Tutela e ricerca in Laguna

Archeologia Viva n. 66 – novembre/dicembre 1997
pp. 18-34

a cura di Luigi Fozzati

Per densità e testimonianze archeologiche e presenze monumentali la laguna veneta è nota come l’area umida più importante del mondo
Finalmente una nuova coscienza del patrimonio da proteggere e l’azione coordinata di tutti gli enti responsabili sta realizzando il raro miracolo italiano della tutela globale del territorio

Dopo millenni di muta crescita stratigrafica e cento anni di quasi silenzio, anche da parte dell’archeologia ufficiale, ministeriale e accademica, Venezia comincia a svelare al mondo un volto nuovo: la storia complessa e affascinante di un millenario rapporto dell’uomo con l’acqua. Le ricerche pionieristiche, prima di Urbani De Gheltof (1855-1908), poi di Luigi Conton(1866-1954); le campagne di scavo degli archeologi polacchi a Torcello negli anni Sessanta e gli interventi di Michele Tombolani in laguna (Torcello) e a Venezia (S. Pietro di Castello); infine l’appassionata ricerca a tutto campo di Ernesto Canal, in questi ultimi quarant’anni, costituiscono le premesse e i risultati di un’avventura che, con l’avvio di una stretta collaborazione tra il Servizio tecnico per l’archeologia subacquea e la Soprintendenza archeologica del Veneto, ora ha acquistato finalmente la fisionomia di un lavoro sistematico di tutela, ricerca e valorizzazione.

Il “rinascimento” archeologico di Venezia e della sua laguna nasce grazie alla collaborazione tra archeologi e architetti appartenenti ai due uffici che si occupano di questo territorio d’acqua: la Soprintendenza archeologica di Padova e la Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Venezia.

A dettare la formula metodologica dell’operare sul campo è la natura della storia, dove il lavoro dell’uomo s’innesta sulla dinamica ambientale e con essa s’intreccia in un gioco di reciprocità senza fine: in altre parole, la tutela e la conservazione della Venezia monumentale, visitata da milioni di turisti ogni anno, è una realtà da affrontare nella doppia chiave fornita dalle indagini sia architettoniche che archeologiche. Di qui una collaborazione che ha dato e darà risultati oltremodo fruttuosi, anche grazie all’istituzione, nel 1996, del Centro operativo di Archeologia lagunare presso Palazzo Ducale.I numerosi interventi di Maurizia De Min, archeologa della Soprintendenza per i Beni architettonici, hanno ampiamente dimostrato la validità di tale collaborazione: gli scavi urbani (S. Lorenzo di Castello) e lagunari (isola del Lazzaretto Nuovo, Malamocco, isola di S. Francesco del Deserto) ne sono la più valida conferma.

Il lavoro di monitoraggio archeologico dei 55.000 ettari della laguna di Venezia è stato avviato nel 1987 e si è concluso nella primavera dello scorso anno con la presentazione della Carta del rischio archeologico, elaborata con la collaborazione del Servizio informativo-Consorzio Venezia Nuova, concessionario del Ministero dei lavori pubblici (Magistrato alle Acque di Venezia).

La carta, in costante aggiornamento, consta oggi di oltre trecento siti, individuati anche mediante il controllo sistematico dei numerosi lavori eseguiti da Enel, Sip-Telecom, Venezianagas-Italgas, Aspiv, Magistrato alle Acque.
L’attenzione degli archeologi non poteva non essere rivolta in particolare agli abitati di Venezia e Chioggia, dove praticamente l’intero tessuto urbano è composto da un’unica stratigrafia di elevato interesse archeologico. Di qui l’apertura di sempre più numerosi cantieri urbani, in complessi quanto mai ricchi di reperti e dati storici sull’evoluzione degli insediamenti lagunari.

L’importanza strategica sotto il profilo archeologico dei fondali, delle isole, delle barene (dossi emergenti di argilla o sabbia) e dei centri storici ha così condotto la Soprintendenza archeologica del Veneto a siglare innovative convenzioni con il Comune di Venezia e il Magistrato alle Acque. La collaborazione – invece della guerra fratricida – tra istituzioni pubbliche ha così consentito di avviare una programmazione seria e duratura, basata sulla disponibilità ad affrontare congiuntamente ogni problema per risolverlo nel rispetto delle leggi e nella necessità di tutelare un patrimonio unico al mondo come quello della storia sommersa di Venezia e della sua laguna. […]