Il paese di Camuna fa una festa sulla Luna Insieme per l'archeologia

Archeologia Viva n. 63 – maggio/giugno 1997
pp. 80-81

di Andrea Arcà

A Torino i ragazzi di alcune scuole elementari sono stati coinvolti in un’esperienza di archeologia rupestre: ne è nata una storia fantastica

Sui sentieri dell’arte rupestre: un laboratorio proposto alle classi elementari dall’Assessorato al Sistema educativo del Comune di Torino che si è articolato in una serie di incontri in classe e in una visita guidata del Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, a Capo di Ponte (Bs). Il Parco, gestito dalla Soprintendenza archeologica della Lombardia è visitato ogni anno da circa 200.000 persone. Qui le grandi lavagne di roccia levigate dall’ultima glaciazione si presentano come un libro aperto per lo studio della Preistoria: le testimonianze iconografiche dell’età del Rame, del Bronzo e del Ferro balzano agli occhi anche dei visitatori più piccoli alla luce di una realtà tangibile. È un’occasione unica per entrare in contatto diretto con i segni di una cultura che, grazie alla presenza di un adatto supporto roccioso, è rimasta “scolpita nel tempo”.

Ogni classe è stata preparata con lezioni e diapositive a riconoscere le figure e i temi, con un’attenzione particolare alle periodizzazioni rappresentate, dall’età del Rame dei menhir istoriati alle scene di caccia e di duello dell’età del Ferro. Ancora prima di visitare Naquane i bambini hanno scelto una “loro” figura (il cervo, il guerriero, la capanna, il cavallo…) che, una volta ritrovata dal vivo sulla roccia, hanno provveduto a fotografare, per poi ridisegnarla in classe. Ai bambini è stato chiesto di compilare una scheda, dove riportare la descrizione della figura osservata e indicare perché, secondo loro, gli uomini avevano inciso quell’immagine. A questo punto, la fase conclusiva: tutte le singole figure scelte dai bambini, accompagnate dai significati proposti, sono state riunificate in una storia di invenzione collettiva: Il paese di Camuna fa una festa sulla Luna. Non ci si può certo illudere di avere schivato la profonda influenza dei media, televisione in testa. Tuttavia, tra personaggi dal nome di un cartone animato e cervi identificati con la marca di un famoso caffè, il risultato svela l’esistenza di un immaginario, sicuramente stimolato dalla visione delle figure preistoriche, che ha radici profonde, non distanti da quella che poteva essere la possibile matrice culturale, mitica e rituale delle incisioni rupestri camune. Colpisce la presenza possente di elementi legati al cielo: sole, luna, cavalli volanti, che non vengono direttamente stimolati dalle figure incise, quanto probabilmente “ispirati” inconsciamente da un’ambientazione leggendaria. […]