Dieci secoli di Poggio Imperiale Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 61 – gennaio/febbraio 1997
pp. 64-69

di Riccardo Francovich e Marco Valenti

Le indagini sull’altura sovrastante l’attuale città di Poggibonsi stanno ricostruendo l’esemplare evoluzione di un centro abitato da modesto villaggio comunale di età longobarda a fiorente realtà comunale sulla Francigena
Un’area sigillata da sette secoli che si offre come uno straordinario campo d’indagine per lo studio del Medioevo

Il toponimo Poggio Imperiale identifica un rilievo collinare allungato, alto intorno ai 200 metri ed esteso circa 12 ettari, che chiude a ovest la cittadina di Poggibonsi (Si): percorrendo la superstrada da Siena verso Firenze se ne può individuare il profilo sulla sinistra della carreggiata.

La superficie di Poggio Imperiale, delimitata dalle strutture di una fortezza medicea mai portata a compimento, è stata destinata a uso agricolo sino dal XVII secolo, ma, soprattutto, ha rappresentato il centro storico originario di Poggibonsi e si propone come un’area monumentale e archeologica di grande rilievo: qui, tra il 1155 e il 1270, era in vita il nucleo urbano di Podium Bonizi a controllo della via Francigena, e ancora qui, nel 1313, Arrigo VII (l’imperatore che aveva suscitato le speranze di riscatto politico di Dante) tentò l’edificazione di una nuova città, distrutta nel breve spazio di cinque mesi. Dal 1991 la collina è in corso di studio da parte della Sezione archeologica del Dipartimento di Archeologia e Storia delle arti dell’Università di Siena in collaborazione con il Comune di Poggibonsi. Dopo un’indagine preliminare, volta a comprendere la reale portata dei depositi archeologici conservati nella fortezza (legata al progetto Carta archeologica della Provincia di Siena, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale), dal 1993 ha avuto inizio uno scavo a lungo termine, accompagnato dopo due anni da un progetto di parco archeologico e monumentale.

I risultati si sono rivelati sinora di grande spessore. L’intervento ha mostrato come la storia della collina abbia in realtà inizio con la fine del VI-inizi VII secolo tramite la fondazione di un villaggio frequentato ininterrottamente sino agli inizi del X secolo. La successiva forma insediativa fu poi rappresentata dal nucleo fortificato di Podium Bonizi, edificato alla metà del XII secolo, trasformatosi in una città di medio-piccole dimensioni agli inizi del XIII secolo e distrutto per mano fiorentina pochi decenni dopo. L’area campione indagata della collina mostra la presenza di un insediamento a lunga frequentazione, articolato in strutture di età longobarda (fine VI-VII/VIII secolo) e carolingia (IX-inizi X secolo). Si tratta della realtà tipica di un villaggio altomedievale che occupava uno spazio minimo, pari a quasi due ettari, composto da capanne di legno, terra e paglia (sono state scavate per il momento venti strutture e molti annessi funzionali) e forse di due zone d’inumazione, poste a nordest e nordovest.

L’alternanza di edifici riconosciuta denota l’esistenza di una realtà dinamica, in continua evoluzione, dove le abitazioni non avevano lunga durata (una o due generazioni). Per il momento, non riusciamo a fornire un quadro topografico alle diverse fasi riconosciute; conseguentemente non possiamo nemmeno prospettare la distinzione tra il villaggio di età longobarda e quello di età carolingia. Si stanno comunque delineando i primi indizi per un inquadramento più preciso della realtà insediativa di VII secolo e IX secolo avanzato.
Gli edifici relativi alla fase più antica (VII secolo) sembrano uniformi dal punto di vista strutturale e nella loro disposizione sul terreno; potrebbe trattarsi di un insediamento composto da case contadine contigue, mentre il terreno coltivato si disponeva loro intorno e ad anello. […]