Nuovo cinema Supramonte Archeologia e cinema

Archeologia Viva n. 60 – novembre/dicembre 1996
pp. 70-75

a cura di Piero Pruneti

A Oliena il provincia di Nuoro un folto pubblico ha seguito la prima edizione di “Mediterraneo Passato Futuro” dove le giornate del cinema di archeologia hanno offerto l’occasione per scoprire un territorio incredibilmente ricco e conservato

C’è un luogo dei futuri Stati uniti d’Europa che, per conservazione delle risorse naturali, dell’economia tradizionale, dei costumi e della lingua, dovrà essere tutelato e valorizzato come un vero e proprio “stato ecologico”. Si chiama Barbagia. La capitale è Nuoro. L’ambiente più caratteristico è quello del Supramonte (immortalato nei romanzi della scrittrice nuorese Grazia Deledda), alle cui falde è adagiata, proprio sotto la cima di Punta Corrasi e dirimpetto al capoluogo, la cittadina di Oliena e sgorga il fiume cristallino della sorgente di Su Gologone. Se da questa risaliamo la montagna per la valle di Lanaitho ci inoltriamo nel regno del calcare, del leccio e del ginepro, dove da sempre tutto è sole e solitudine, che è anche il regno dei pastori e della loro silenziosa civiltà.

In questi luoghi la vita scorre nascosta: l’acqua nei fiumi sotterranei, gli animali (greggi, mufloni e aquile) e gli uomini (pastori, boscaioli, escursionisti) nei canyon, all’ombra delle foreste secolari, dentro le spelonche, come quella immensa di Sa Oche, “la voce” (del corso d’acqua in grotta quando è in piena), oppure come l’altra, di eccezionale valore preistorico, intitolata alle vicissitudini del bandito Giovanni Corbeddu, o come l’incredibile antro che si apre alla sommità del monte Tiscali con le rovine del villaggio nuragico più spettacolare della Sardegna.

È questa la splendida cornice che l’Aspen-Azienda speciale della Camera di commercio di Nuoro, per iniziativa del presidente Romolo Pisano (insieme al già commissario dell’Esit Luigi Crisponi), ha proposto come sfondo di “Mediterraneo Passato Futuro”, una rassegna del cinema di archeologia, di scoperta del territorio e di dibattiti sulla gestione dei beni culturali, realizzata alla fine della scorsa primavera in collaborazione con Comune di Oliena e «Archeologia Viva», con la partecipazione di Esit e Meridiana e il patrocinio della Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro.

Nelle cinque giornate del festival, documentari italiani, francesi, tedeschi, inglesi e greci – selezionati dalla Rassegna internazionale del cinema di Rovereto (era presente il direttore Dario Di Blasi) e proiettati, con il supporto tecnico del Consorzio di pubblica lettura “S. Satta” di Nuoro, nella sala della Cantina sociale di Oliena e nel parco dell’Hotel “Su Gologone” – hanno concorso all’assegnazione del Premio “Oliena” della critica e del Premio “Valle di Lanaitho” del pubblico per i migliori film di archeologia mediterranea. […]