Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 60 – novembre/dicembre 1996

di Piero Pruneti

Tremila fra studenti e studiosi da ogni angolo del pianeta (presente anche una delegazione bosniaca grazie alla solidarietà degli organizzatori) hanno affollato il palafiera di Forlì per il XIII Congresso internazionale di Preistoria e Protostoria. Non si era vista fino a oggi una simile assemblea di cervelli. Un trionfo delle ragioni della ricerca. Un’occasione culturale di portata storica. Carlo Peretto, segretario generale del Congresso, nel discorso inau­gurale pronunciato davanti alla sterminata platea, a stento contenuta nel palazzetto dello sport, sullo scenografico fondale ispirato alle pitture della grotta Chauvet, ha parlato della particolare “nobiltà” dell’inda­gine preistorica, le cui valenze scientifiche toccano la metafisica, lo stesso rapporto dell’Uomo con il suo essere sulla Terra: scoprire da dove veniamo, spingere la ricerca oltre sempre più lontane barriere, ricomporre la catena che ci lega ai primordi….

In un simile contesto di partecipazioni e di valori si è notata, eccome, l’assenza, non dico dello stesso Romano Prodi (il riferimento non è azzardato perché il precedente Congresso dell’Uispp-Unione internazionale delle scienze preistoriche e protostoriche, svoltosi a Bratislava cinque anni fa, venne inaugurato dal presidente Vaclav Havel), ma dei ministri Walter Veltroni, per i Beni culturali, e Luigi Berlinguer, per la Ricerca scientifica. Il fatto ha avuto dell’incredibile ed è stato giustificato con «inderogabili impegni di governo». Siccome sappiamo quanto gli organizzatori e i politici locali abbiano, con largo anticipo, cercato la presenza dei responsabili dei dicasteri direttamente interessati a quest’assise mondiale, nutriamo il sospetto che forse non sia stata recepita la reale portata dell’evento. Nonostante che il Capo dello Stato la settimana prima avesse ricevuto al Quirinale i vertici del Congresso. Posso assicurare che in quella splendida festa della cultura, all’ombra delle novanta bandiere dei paesi partecipanti (una vera “Onu” della Preistoria) noi italiani abbiamo fatto il viso rosso per un paio di sedie vuote.

Piero Pruneti 

direttore di “Archeologia Viva”