Mar Nero: italiani a Callatis Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 59 – settembre/ottobre 1996
pp. 82-83

di Alain Rosa

Nel sito della fiorente colonia greca sul Mar Nero (l’attuale Mangalia) si sperimenta un accordo italo-rumeno nelle ricerche archeologiche subacquee

Negli ultimi anni dell’impero augusteo il geografo Strabone, prendendo in esame le fonti omeriche, metteva in discussione la veridicità della presenza di navi nel Mar Nero, causa le frequenti violentissime mareggiate che sono solite scatenarsi in quelle acque, tanto da avere l’appellativo di Axnos, cioè “inospitale”, anche dalle genti che popolano le coste definite bellicose. Con la comparsa dei primi insediamenti greci, inizialmente semplici fondachi, l’appellativo era stato quello più rassicurante di Euxinos, Ponto Eusino. Ovidio, esule in quella regione (a Tomis, l’odierna Costanza), elogia questo mare nelle sue metriche.

Quanto al Danubio, fu il palinsesto di diversi assetti territoriali fra le numerose popolazioni locali (Traci, Daci e Geti) e quelle provenienti dal mare, greche prima e romane poi. È soprattutto nel periodo imperiale che questo fenomeno si accentua con il sorgere lungo le sponde a oriente del fiume di centri fortificati che hanno caratteristiche prevalentemente militari di difesa e controllo del confine da possibili sconfinamenti di genti, soprattutto getiche.

Il periodo più significativo sotto il profilo storico è senza dubbio quello della colonizzazione. Le prime colonie si insediarono come semplici fattorie già nell’VIII sec. a.C. Successivamente si trasformarono in veri e propri insediamenti urbani lungo le coste del Ponto da dove in seguito fecero partire le proprie navi in ottemperanza alla politica espansionistica voluta dalle città greche della Ionia. Sul mare pontico gravitano genti di origine dorica come i Megarasi che si assicurarono il controllo del Bosforo fondando la colonia di Eraclea Pontica sulla costa anatolica del Mar Nero la quale in seguito attuerà una propria politica colonizzatrice verso le coste occidentali con la fondazione delle colonie di Mesambria e Callatis. Megara, inoltre, si distinguerà anche nel territorio tracio con la fondazione di colonie quali: Istro, Apollonia, Odessa e Tomis.

Callatis, l’odierna Mangalia, fu fondata dalla megarese colonia di Eraclea Pontica nella parte meridionale della regione della Doubrogia, regione delimitata a sud dal confine dell’attuale Bulgaria, a nord e a ovest dal Danubio e a est dal Mar Nero. Lo pseudo Skimnos ci informa che la colonia fu decisa a seguito del responso dell’oracolo di Delfi, ma esistono più versioni letterarie antiche in proposito. Quelle epigrafiche danno notizia di genti di Eraclea Pontica che lasciarono la loro città per fondare nuove colonie.

Significativo e interessante resta a questo proposito il ritrovamento di una lastra in marmo, scoperta nel 1970, sulla quale è presente, in uno dei lati, un’iscrizione con caratteri datati al VI sec. a.C., mentre sul lato opposto di riutilizzo si rilevano caratteri del II sec. a.C. Un’altra fonte è Demetrio di Callatis, personaggio vissuto fra III e II sec. a.C. nella cittadina pontica dove eseguì una serie di studi del territorio realizzando una ventina di carte topografiche. […]