Archeologia Viva n. 56 – marzo/aprile 1996
pp. 40-54
di Anna Maria Donadoni Roveri e Miguel Angel Corzo
Approda a Torino la mostra sulla tomba di Nefertari e sui restauri che l’hanno sottratta alla morte annunciata
È un doveroso omaggio alla città del Museo Egizio: da qui partirono le missioni di Ernesto Schiaparelli che avrebbero dovuto portare alla scoperta del capolavoro dell’arte sepolcrale nella terra dei faraoni
L’anno 1894 segna una tappa importante nella storia delle esplorazioni archeologiche in Egitto e del Museo Egizio di Torino. È infatti nel gennaio di tale anno che ad Ariodante Fabretti subentrò, nella direzione del Museo, Ernesto Schiaparelli. Quest’ultimo si mise subito all’opera per arricchire le collezioni, dapprima con acquisti e con scavi in siti accuratamente scelti. Le ricerche in Egitto iniziarono nel gennaio 1903.
I luoghi esplorati da Schiaparelli furono anzitutto i grandi siti regali: Giza con la necropoli annessa alle grandi piramidi; Eliopoli, la città sacra al dio del sole Ra; la Valle delle Regine con le sepolture dei principi e delle sovrane delle dinastie XVIII, XIX, XX; Deir el Medina, il villaggio de degli operai che avevano lavorato alla costruzione delle tombe regali del Nuovo Regno (1570-1070 a.C.) sia nella Valle dei Re che nella Valle delle Regine; Ermopoli coi resti della città greco-romana e copta. Ma furono esplorati anche i siti provinciali che ebbero il massimo della loro fioritura nei periodi di affievolimento del potere regale: Assiut, Gebelein e Qau el Kebir. […]