Beth Shean: la Pompei d’Israele Una città delle decapoli

Archeologia Viva n. 54 – novembre/dicembre 1995
pp. 32-45

di Giovanni Lattanzi e Ferruccio Canali

L’antica Scitopoli è uno dei luoghi privilegiati della ricerca archeologica e della politica culturale d’Israele
Visitiamo insieme gli imponenti resti del periodo romano e bizantino muti testimoni di secoli di grande splendore

Poco a sud dl lago di Tiberiade, nel punto in cui si uniscono le strade che, provenendo da Haifa (sulla costa nord) e dalle alture del Golan (al confine con la Siria), dirigono verso Gerusalemme lungo la valle del Giordano, si trova Beth Shean, una delle più imponenti aree archeologiche d’Israele. In questa zona, il fiume Harod, uno dei pochi corsi d’acqua perenne nella regione, prima di gettarsi del Giordano, dà origine a numerosi laghetti e pozze di acqua.

L’area è inoltre molto fertile, grazie anche alle abbondanti precipitazioni che vi cadono nella stagione umida. La valle del fiume Harod si fonde qui con quella di Jezreel, che dalla costa corre pianeggiante fino al Giordano, da tempo immemorabile la più comoda via di comunicazione fra il mare e l’interno, controllata per l’appunto da Beth Shean. Gli incredibili vantaggi ambientali e strategici offerti da questo luogo, una vera e propria oasi in un vasto territorio arido, sentinella sulla più importante via di comunicazione della regione, spiegano coma mai da oltre 80 metri, contiene i resti sovrapposti di almeno 18 differenti insediamenti, databili dall’età del Bronzo a quella del Ferro; il sito del tell ha ospitato i primi edifici delle colonizzazioni successive mentre l’espansione dell’abitato portò a occupare la valle sottostante, quella dove giacciono le rovine della città che stiamo per visitare.

I primi ad apprezzare i vantaggi offerti dall’ambiente furono gli uomini dell’età della Pietra, che decisero di insediarsi stabilmente. Nel V millennio a.C. esistevano già alcuni piccoli nuclei abitativi; nel 3000 a.C. la loro fusione diede vita al primo villaggio organizzato. Ma la città fa la sua apparizione in piena luce storica nel XIII a.C. sotto il Nuovo regno d’Egitto (XVIII-XIX dinastia) quando la sua posizione sulla strada che mette in comunicazione l’Egitto con la Siria ne fece il principale centro di potere dei faraoni in Palestina: a conferma i corrispondenti livelli stratigrafici del tell hanno restituito grande abbondanza di reperti di origine egiziana.

Dopo l’arrivo degli israeliti Beth Shean divenne parte di un vasto territorio conteso fra la tribù di Manasseh, i canaaniti e successivamente i filistei. A tal proposito il Vecchio Testamento narra l’episodio che vide i corpi del defunto re Saul e dei suoi figli, uccisi nel corso della battaglia di monte Gilboa, esposti come macabro trofeo sulle mura della città. Il famoso re David conquistò Beth Shean, che divenne successivamente uno dei più importanti centri del regno di Salomone; da questo momento nei documenti si perdono le sue tracce, fino al III sec. a.C., in età ellenistica, quando riappare sotto il nome di Scitopolis. Tale appellativo viene messo in relazione con l’invasione degli sciti avvenuta nel VII sec. a.C., oppure con il fatto che gli arcieri a cavallo sciti qui stabilirono la loro base operativa. […]