Nell’antica terra di Licata Greci in Sicilia

Archeologia Viva n. 53 – settembre/ottobre 1995
pp. 58-71

di Piero Meli

Nel versante meridionale dell’isola la bassa valle del fiume Imera testimonia con una straordinaria ricchezza di reperti la vivace frequentazione della zona costiera dalla preistoria all’età moderna
E fra la foce e il monte si trova Licata: la Finziade dei Greci di Gela

Licata si trova alla foce del Salso-Imera, uno dei principali corsi d’acqua della Sicilia. Il suo territorio è caratterizzato da un’ampia piana alluvionale, circondata a semicerchio da una catena di colline, interrotta al centro dalla gola del fiume. Fino al secolo scorso, immettendosi nella pianura, il Salso-Imera si divideva in due rami: il principale a oriente, che ne conserva il nome, e l’occidentale, di portata inferiore, che assumeva la denominazione generica di Fiumicello e che oggi è totalmente canalizzato.
Tra le due foci distanti circa sei chilometri, si colloca la cosiddetta Montagna, parallela al mare dal quale di eleva, circondata dalla pianura e come difesa dai due rami del fiume che un tempo quasi ne facevano un’isola. Licata sorge alle falde orientali di quest’altura costiera: il clima, la fertilità del suolo e la collocazione geografica – al centro della costa meridionale, alla foce del più lungo fiume della Sicilia, naturale via di comunicazione che attraversava da nord a sud l’intera isola – hanno favorito l’insediamento umano ai piedi della Montagna fin dalla più remota antichità.

L’importanza archeologica di questo territorio era nota anche nei secoli passati. Storici quali il Fazello e l’Aretius, nel XVI secolo, ne facevano il sito dell’antica colonia rodio-cretese di Gela (fondata nel 688 a.C.), e tali origini la città ha vantato fino a tempi recentissimi. Invece, ricondotta Gela una trentina di chilometri più a est, nel sito di Terranova (la città fondata da Federico II e ribattezzata negli anni Venti con il suo nome classico), Licata, grazie alle ricerche di questi ultimi decenni, è stata identificata con la città che il tiranno agrigentino Finzia fondò col proprio nome nel 281 a.C. per trasferirvi gli abitanti della distrutta Gela.
La frequentazione del sito era nota anche in età arcaica (VI – inizi V sec. a.C.), infatti con una delle cime della Montagna di Licata è stato identificato lo storico monte Eknomos, su cui dal tempo di Falaride (VI sec. a.C.) sorgeva un phrourion (castello) del tiranno agrigentino e sul quale veniva collocato il leggendario toro bronzeo (che Falaride avrebbe usato per il supplizio dei nemici). […]