As gravuras nao saben nadar! Le incisioni rupestri non sanno nuotare… Realtà archeologiche a rischio

Archeologia Viva n. 53 – settembre/ottobre 1995
pp. 28-36

di Mila Simoes de Abreu, Andrea Arcà e Angelo Fossati

In Portogallo lungo la valle del fiume Coa è stata individuata una serie impressionante di incisioni rupestri realizzate dall’uomo paleolitico
Ma la valle che ospita questa straordinaria eredità culturale rischia di scomparire sotto il fango di una diga

Se si facessero le “Olimpiadi dell’arte rupestre” i giudici di gara troverebbero grande difficoltà nel proclamare un vincitore. Dovrebbero prima accordarsi sui parametri: meglio l’arte più antica, quella stilisticamente più apprezzabile, oppure quella che presenta casi più numerosi? Deve essere in grotta, in riparo o all’aria aperta? E poi: meglio l’arte animalistica, quella antropomorfica o quella non figurativa e simbolica?

Sarebbe molto difficile arrivare a conclusioni da tutti accettate. In Europa infatti, dopo la scoperta di Altamira (Spagna), che ha dato il via agli sudi di arte rupestre, il podio è stato via via assegnato alla grotta di Lascaux (Francia), definita “il santuario dell’arte rupestre paleolitica” o la “Cappella Sistina della preistoria”, alla Grotta Cosquer (Francia), il “santuario sommerso” e, più recentemente, alla Grotta Chauvet (Francia), scoperta negli ultimi giorni di dicembre 1994, e già definita “più bella di Lascaux” (l’opinione è di Jean Culottes, responsabile ministeriale per le grotte ornate francesi). Da questi giudizi emergono parametri comuni: l’arte deve essere molto antica, se possibile con pitture policrome, e naturalmente in grotta.

Tali pregiudizi – dovuti spesso agli stessi archeologi – si rifanno a una credenza diffusa e intramontabile: quella secondo la quale l’uomo del Paleolitico viveva e produceva arte nella profondità delle caverne, in uno scrigno custodito e protetto dalle viscere della terra. Questo mito, vero solo in parte, ha trovato alimento nel continuo rinvenimento di grotte ornate in area franco-cantabrica. Oggi in Europa sono più di duecento i ritrovamenti; ma se tutti conosciamo le grotte di Lascaux e di Altamira, chi ha mai sentito parlare delle coese incisioni all’aria aperta di Mazouco in Portogallo, di Siega Verde, Domingo Garcia e Piedras Blancas in Spagna, o di Fornols-Haut in Francia? […]