“Palafitte” nel lago di Mezzano Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 52 – luglio/agosto 1995
pp. 68-70

di Patrizia Petitti

Nei fondali del piccolo lago del Lazio proseguono le ricerche sugli abitanti che nell’età del Bronzo popolarono l’antica linea di costa

Il laghetto di Mezzano, non lontano da Valentano, nell’alto Lazio, è senza dubbio uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Viterbo: lo specchio d’acqua, di dimensioni assai modeste (è profondo appena 40 metri) è quasi del tutto racchiuso da colline ripide e verdissime; soltanto a nordest i rilievi si aprono su un piano attraversato dall’emissario, il fiume Olpeta, che nel primo tratto in uscita dal lago prende il nome di Fosso delle volpi.

La scoperta di “palafitte” sui fondali di Mezzano si deve a un pescatore, Fortunato Sonno, l’amministratore della tenuta al cui centro di trova il lago. Questi, nel 1972, gettò l’amo in cerca di lucci e “pescò” due orcioletti di ceramica attribuibili all’età del Bronzo. L’anno successivo si procedette a una prima campagna di rilevamento e raccolta di materiali di superficie: i lavori vennero condotti , in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale, da Claudio Mocchegiani Carpano, Maria Cristina Franco e Lamberto Ferri-Ricchi. Nonostante i risultati di notevole interesse, la Soprintendenza poté riprendere le ricerche, che sono ancora in corso di svolgimento, soltanto nel 1983. L’occasione per fare il punto degli studi è stata offerta da una mostra, “Vulcano a Mezzano”, realizzata per presentare il Museo della Rocca Farnese, in corso di allestimento a Valentano. […]