Una villa romana a Cecina Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 51 – maggio/giugno 1995
pp. 72-76

di Fulvia Donati, Licia Luschi, Maurizio Paoletti, Maria Cecilia Parra e Cooperativa Anthropos

Sulla costa toscana viene riportata gradualmente in luce una ricca residenza forse appartenuta al prefetto romano Albino Cecina

Lungo tutta la costa dell’Etruria settentrionale, in quello che fu un tempo il territorio di Volterra, si affacciavano, in posizione panoramica sulle colline prospicienti il mare, ville di ricchi proprietari romani.
Ritornano ora alla luce, grazie a una serie di campagne di scavo promosso dal Comune di Cecina, in provincia di Livorno, le strutture della villa romana da tempo riconosciuta in località S. Vincenzino. Essa era situata su un rilievo in posizione favorevole, lambito com’era a nord dal fiume Cecina e prospiciente il mare, che, all’epoca dello splendore di tale residenza, doveva trovarsi molto più vicino di ora; alle sue spalle correva invece la via costiera che collegava Roma con Pisa e la Liguria.

L’attribuzione tradizionale della villa ad Albino Cecina, prefetto di Roma, basata sulla vaga indicazione topografica de poeta Rutilio Namanziano, che nel 415 d.C., sulla via delle Gallie, sostò nei possedimenti di costui dopo esser approdato presso la foce del Cecina, è stata alimentata da fantasiose interpretazioni ottocentesche, atte a nobilitare il sito, ma non ha trovato finora né conferme né smentite.

Tuttavia, gli scavi effettuati in questi ultimi anni dagli studenti dell’Università di Pisa, con il coordinamento di Fulvia Donati, Licia Luschi, Maurizio Paoletti, Maria Cecilia Parra, e la collaborazione del locale Gruppo archeologico, stanno rivelando come la villa, per la sua estensione e per la ricca ornamentazione, possa effettivamente essere appartenuta a un potente signore come Albino Cecina, discendente di quella nobile famiglia volterrana che aveva vantato molti importanti personaggi. […]