Le fucine dei cannoni Futuro del passato

Archeologia Viva n. 33 – novembre 1992
pp. 62-65

di Giulio Boato e Franco Cardini

Il dibattito tra un lettore e uno storico sull’eccidio delle genti amerindiane è l’occasione per riflettere sulla storia: quella dei vincitori e quella dei vinti quella raccontata e quella taciuta e sui massacri che l’hanno scandita

Il lettore Giulio Boato, a proposito di un contributo di Franco Cardini sulle civiltà precolombiane pubblicato su Archeologia Viva n. 30 (p. 26), interviene su un tema più che mai attuale: la valutazione storica della conquista spagnola (e occidentale) del Continente americano

Ho letto il suo articolo riguardante il senso delle celebrazioni colombiane. Anche se alcune cose sono condivisibili, c’è da restare sgomenti di fronte alla posizione di fondo di una certa – per fortuna largamente moniritaria – cultura di fronte ai tragici avvenimenti che sono seguiti alla scoperta dell’America. Certe forme di contestazione possono essere effettivamente considerate isteriche, ma non si può continuare a leggere la storia come l’hanno scritta i vincitori e assumere posizioni del tutto simili, nella sostanza, a quella di Juan Ginés de Sépulveda nel suo Democrates secundus sive de justis causis belli apud Indios.

Alla fine del XX secolo tentare di giustificare ciò che hanno fatto gli spagnoli cattolici, purtroppo con l’appoggio incondizionato della Chiesa, ricordando ciò che è accaduto nella Nuova Inghilterra o in Tasmania, è assurdo. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e non cercare, nel passato o in ciò che è accaduto dopo, una giustificazione: fanno così i bambini quando vengono sorpresi a rubare la marmellata! Nel nostro caso le cose son ben più serie e tragiche. […]