Pisa: una finestra sulla storia Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 33 – novembre 1992
pp. 56-61

di Stefano Bruni e Francesco Mallegni

Recenti scavi nel cuore della città medievale hanno riportato alla luce l’eccezionale testimonianza di una continuità insediativa che dall’età etrusca orientalizzante arriva fino a noi, attraversando tutte le principali fasi di civiltà che hanno interessato la Toscana

«Gli uomini che desiderano mostrare la propria superiorità nei confronti degli altri animali devono dedicare tutto il loro impegno a non attraversare la vita senza far rumore come fossero pecore…». Per quanto gli uomini del Quattrocento si siano preoccupati di modellare la propria esistenza su questa fiera sentenza di Sallustio – che un notaio fiorentino volle, nel 1443, mettere come epigrafe in un registro di emancipazione – molti aspetti delle innumerevoli vicende umane sono stati inevitabilmente coperti dallo spesso velo del tempo.

Cercando, per quanto possibile, di sollevare questo velo, la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, nella prospettiva di una nuova sistemazione urbanistica di piazza Dante in Pisa promossa dalla locale Cassa di Risparmio, ha condotto tra l’agosto e l’ottobre 1991 una campagna di scavo, articolata in due ampi saggi stratigrafici: uno nella zona centrale della piazza e l’altro nell’area delimitata da via del Collegio Ricci e via l’Arancio.

Alle operazioni di scavo, interamente finanziate dall’Istituto di Credito pisano e dirette dallo scrivente, hanno partecipato docenti e studenti dell’Università degli Studi di Pisa (Dipartimento di Scienze Archeologiche, Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico, Dipartimento di Medievistica), nonché alcuni membri del Gruppo Archeologico Pisano. […]