Riti funerari sul Ticino Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 32 – settembre/ottobre 1992
pp. 62-66

di Maria Adelaide Binaghi Leva

L’eccezionale scoperta di una necropoli protostorica avvenuta in Lombardia durante la costruzione dell’autostrada dei Trafori ha permesso di constatare la presenza di evoluti rituali nella prima età del ferro confermando il ruolo di ponte assunto dalla cultura di Golasecca fra area celtica e mediterranea

A Golasecca, località Monsorino, in provincia di Varese, dove nel secolo scorso fu ritrovata una vasta area sepolcrale del VII sec. a.C., in occasione della costruzione del tronco s.s. 32 dell’autostrada dei Trafori (tratto Vergiate-fiume Ticino), sono state svolte a partire dal 1985 indagini preventive al fine di individuare la consistenza archeologica dell’area.
È stato utilizzato il metodo Ground Probing Radar (G.P.R.) che, per la velocità d’indagine e il dettaglio del rilievo, permette l’individuazione di interfacce geologiche e antropiche nel sottosuolo, utilizzando la differente velocità di risposta dei mezzi alle onde elettromagnetiche. Individuati gli obiettivi di interesse archeologico, si è poi proceduto con lo scavo stratigrafico nei siti intercettati.

È stato così eseguito uno scavo stratigrafico manuale, in estensione su un’area di 3000 mq, nella località Monsorino di Golasecca. L’indagine archeologica ha permesso l’individuazione di 45 tombe, facenti parte in origine di una necropoli di più vaste dimensioni, la cui tecnica costruttiva è prevalentemente costituita da un pozzetto scavato tra lo strato di argilla e lo strato sterile di sabbia e ghiaia. La necropoli riportata alla luce è inquadrabile sia dal punto di vista cronologico che tipologico, nella prima età del Ferro nell’ambito della cultura di Golasecca (IX-IV sec. a.C.). […]