Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 29 – maggio 1992

di Piero Pruneti

Il presente numero è dedicato all’archeologia subacquea, a parte le rubriche di informazione generale, ridotte e conservate in queste pagine, e il nuovo notiziario dei Gruppi Archeologici, al quale dal prossimo numero si aggiungerà un analogo spazio dell’Archeoclub.

È, quello subacqueo, uno speciale settore d’indagine che “Archeologia Viva” ha sempre seguito da vicino e che d’ora in poi, almeno una volta l’anno, troverà uno spazio tutto suo.

Voglio precisare che non si tratta della concessione gratuita a una dimensione entusiasmante della ricerca archeologica, ma di documentare il ruolo fondamentale che le scoperte subacquee sempre più rivestono nella ricostruzione del passato.

Pur limitandoci alle esperienze in corso nelle acque italiane, non abbiamo potuto ospitare che una parte delle ricerche, rimandando la pubblicazione di altre ugualmente di straordinario interesse.

Di ogni situazione sommersa si è voluto dare – com’è nella tradizione della rivista – il quadro storico-economico generale, con schede talvolta invadenti e comunque indispensabili per non ridurre il singolo ritrovamento a spezzone incomprensibile.

Il compito di delineare vicende, stadio attuale, potenzialità e prospettive dell’archeologia subacquea lo abbiamo lasciato allo STAS nell’ambito della fattiva collaborazione che da anni ci vede a fianco di questo Servizio dei Beni Culturali.

Un’ultima considerazione. Trovandosi a documentare degli scavi in atto, la Redazione ha avuto qualche titubanza circa l’opportunità di rendere di pubblico dominio i siti ben identificabili; ma ha vinto ancora la fiducia – nostra e degli Autori – nella divulgazione, cioè in un’informazione ampia e corretta, che significa far capire il valore irripetibile di un giacimento archeologico e la necessità assoluta che in esso intervengano gruppi di lavoro tecnicamente preparati e scientificamente diretti.

Altrimenti non si fa archeologia, ma devastazione. Quanto ai “predatori”, questi non hanno bisogno di leggerci per sapere dove andare a rubare, mentre sono loro purtroppo che nascondono una preziosa quanto sciagurata “banca-dati”.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”