Pitigliano: come nasce un museo Futuro del passato

Archeologia Viva n. 28 – aprile 1992
pp. 74-80

di Maurizio Michelucci, Maurizio Quagliolo e Mario Torelli

In un suggestivo paese medievale del grossetano si è realizzata una rara e particolaere concordia fra enti locali e nazionali, pubblici e privati, per giungere alla realizzazione di un museo dedicato ai centri etruschi della zona nord-orientale vulcente

L’inserimento di oggetti in un contesto museale è sì un’operazione di conservazione e protezione dei reperti nonché una possibilità di fruizione pubblica del patrimonio archeologico, ma al tempo stesso costituisce una delicatissima decontestualizzazione di questi frammenti di storia dal loro ambiente fisico e culturale originario.

Per questo oggi dagli interventi di scavo e di ricerca, a quelli di restauro e conservazione, fino quelli didattici e di fruizione non possiamo prescindere da un’adeguata programmazione. In altre parole dobbiamo sapere, prima ancora del come, perché effettuare un qualsiasi intervento e – che lo vogliamo o no – che scopo ci prefiggiamo.

D’altronde la ricerca “asettica e imparziale” non esiste e, come scrive Andrea Carandini: «Fonti e metodi diversi trasformano sia la mente dello scienziato che lo stesso oggetto della ricerca».

La soluzione che appare più onesta è quindi quella di esplicitare, rendendo così possibili revisioni e critiche, la propria posizione; fino al punto di domandarsi, se necessario, se valga la pena di creare un nuovo museo. […]