Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 27 – marzo 1992

di Piero Pruneti

Beni culturali italiani in temporanea, lunga esportazione, per soddisfare le sempre più esigenti richieste delle istituzioni straniere, per ridurre la pressione delle esportazioni clandestine commissionate, per ciclare le opere dei depositi, per facilitare lo studio dei materiali…

È la proposta del sottosegretario Luigi Covatta sulla quale, a favore o contro, vengono ripetuti ormai da mesi gli stessi argomenti. Non è quindi davvero il caso di esprimere qui, come da molti lettori viene sollecitato, una ennesima personale opinione che nulla aggiungerebbe alle tesi già espresse dai tanti autorevoli esperti schierati nei due contrapposti partiti.

Mi si consenta tuttavia una considerazione circa la stessa opportunità della – dopo tutto – poco appassionante querelle: la materia del contendere è di per sé così limitata, deludente, rispetto alle drammatiche necessità della ricerca, della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio che di questa legge – si faccia o no – la salute dei beni culturali sarà l’ultima ad accorgersi.

Come infatti succede per gli altri settori della pubblica amministrazione, tutti più o meno in crisi, anche per i beni culturali si ripropone l’interminabile diatriba su un particolare problema, sul dettaglio di una scena, quando è l’intera tela che non regge.

Insomma, mi sembra che le disposizioni contenute nella proposta Covatta risolvano o mettano in pericolo ben poco di quello che ogni giorno ci angustia osservando lo stato dei nostri monumenti, scavi e musei, la frustrazione dei nostri archeologi, la rabbia degli utenti, dei quali ci limitiamo ogni volta a pubblicare, per motivi di spazio e monotonia tematica, solo alcune delle denunce che continuamente arrivano alla rivista.

E, mentre le strutture ministeriali responsabili delle antichità stanno collassando sotto il cumulo di una infinità di problemi vecchi e nuovi – quante cose potrebbero raccontare in proposito i soprintendenti se un po’ di glasnost entrasse in certe stanze! – ci si scanna sulla durata di un prestito.

Non sarà per caso, onorevole Covatta, che con questa storia Lei si sia fatta la campagna elettorale? In tal caso, nel nostro piccolo, avremmo contribuito anche noi.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”