Sui fondali di Pointe Lequin Mediterraneo antico

Archeologia Viva n. 41 – settembre/ottobre 1993
pp. 20-29

di Luc Long, Jordi Mirò e Giuliano Volpe

Molti drammi del mare si sono consumati presso Tolone nella baia di Porquerolles
Fra questi il naufragio di una nave greca della fine del VI sec. a.C. carica di vasellame
Le operazioni di scavo si svolgono in un grande cantiere aperto alla collaborazione internazionale

Un autentico cimitero di antiche navi: i resti di ben quattro relitti, testimonianze di naufragi avvenuti tra il VI sec. a.C. e il I d.C., concentrati in una porzione di fondo marino di neppure 1500 mq. La piccola baia che si apre ad est del promontorio di Pointe Lequin, sull’isola francese di Porquerolles, vicino Tolone, si è rivelata una vera miniera di reperti e sorprese per gli archeologi della Drasm che da anni vi conducono campagne di ricerca subacquea.

Il motivo della presenza di tanti relitti in un’area così piccola è facilmente spiegato. I fortunali improvvisi rendono la baia di Pointe Lequin estremamente pericolosa per le imbarcazioni che vi si dovessero trovare ormeggiate in quel momento. Per giunta, è molto facile lasciarsi ingannare dall’aspetto. Sembra un riparo perfetto, chiusa su tre lati dall’isola e dal promontorio, ma se monta il maestrale, in meno di mezz’ora il mare sale in maniera impressionante e le onde spingomo inesorabilmente le imbarcazioni contro le rocce. A meno di non avere una barca a motore e di salpare in tempo, diventa praticamente impossibile sfuggire alla furia degli elementi. […]