Italiani a Cipro: un santuario ipogeico Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 40 – luglio/agosto 1993
pp. 76-80

di Fabio Caruso

Una missione archeologica dell’Università di Catania sta operando a Paphos nei luoghi prediletti da Afrodite
Lo scavo riguarda un complesso ipogeico forse destinato al culto di divinità infere

Cipro può dirsi il paradigma dell’isola e la sua negazione: circondata dal mare, ma posta fra l’Egitto, la Siria e l’Anatolia, terre che conobbero precocemente un alto grado di civiltà, l’isola divenne ben presto l’inevitabile luogo di incontro e di scontro fra culture diverse, offrendosi ora come ospite, ora come oggetto di conquista. Destinata a riflettere i momenti più luminosi e più opachi della storia del Mediterraneo orientale, Cipro è, in senso più lato, la terra dove l’Oriente e l’Occidente si incontrano, il punto di passaggio obbligato – dai micenei al crociati e oltre – fra due mondi antitetici e votati a un costante confronto.

Tuttavia l’insularità di Cipro non deve considerarsi un accidente geografico. Nella cultura apparentemente ambigua sviluppata dall’isola, parte europea e parte orientale, è sempre avvertibile un linguaggio distinto e individuale che, se talvolta può diluirsi, in altre occasioni può affiorare prepotentemente e, sovvertendo le ferree leggi geografiche, influenzare le culture dei Paesi nei confronti dei quali sembrava votata a un ruolo costantemente ricettivo. […]