Il mitreo del Circo Massimo Roma sotterranea

Archeologia Viva n. 40 – luglio/agosto 1993
pp. 48-55

di Carlo Pavia e Anna Maria Ramieri

Ecco il resoconto dell’esplorazione di uno dei mitrei di Roma effettuata dal gruppo speleologico che sta operando per la conoscenza del patrimonio archeologico sotterraneo della capitale

L’appuntamento è presso la Bocca della Verità, al Velabro. La giornata è pessima, piove a dirotto e fa freddo; ciò nonostante, mentre scarichiamo dal portabagaglio delle nostre auto l’ingombrante attrezzatura, l’eccitazione è alle stelle. Tra breve entreremo in uno dei più grandi ambienti mitraici della capitale.

Alcuni operai e i pochissimi passanti sono incuriositi nel vedere i nostri strani attrezzi e mentre indossiamo le tute e gli stivali ci rivolgono domande sul nostro lavoro. Non sono certo abituati a vedere degli speleologi in pieno centro; la speleologia, come si sa è attività prevalentemente di grotte e cavità di montagna e il calarsi nei tombini sulle piazze o infilarsi in anfratti causati dall’improvviso cedimento del manto stradale può sembrare cosa, possiamo ben comprenderlo, assai strana. D’altro lato, quella urbana, che il nostro gruppo sta portando avanti con il massimo impegno, è una particolare branca della speleologia classica e, quantunque non presa in considerazione fino a qualche anno fa, sta oggi assumendo un ruolo sempre più importante, tanto che si è costituita una vera e propria Commissione delle Cavità Artificiali con sede presso l’S.S.I. (Società Speleologica Italiana). […]