Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 40 – luglio/agosto 1993

di Piero Pruneti

Dopo l’esplosione che a Firenze ha sterminato una famiglia, distrutto una torre medievale insieme all’Accademia dei Georgofili, squassato gli Uffizi e reso inagibile un intero quartiere storico, molti lettori ci hanno comunicato il loro sconforto; forse perché “Archeologia Viva” ormai da dodici anni è attiva nella lotta contro il degrado dei beni culturali, oppure semplicemente perché essa è nata e vive a Firenze ed ha particolarmente a cuore il passato e il presente della città. Non ci è possibile pubblicare tanti messaggi, ma è doveroso ringraziare tutti quelli che con le parole o nell’intimo del loro silenzio hanno partecipato al dolore della capitale mondiale dell’arte. Ricorderò solo la telefonata da Zara del soprintendente ai beni artistici, Miljenko Domijan, che ha trovato la forza di commuoversi pur vivendo da oltre due anni la realtà quotidiana delle bombe serbe sui monumenti dalmati.

La vita e la storia vanno comunque avanti… Vediamo quindi gli argomenti di questo numero, che come sempre abbiamo cercato di rendere interessante con la pubblicazione di scoperte inedite. È il caso delle ricerche che in Valcamonica hanno portato alla individuazione sulla roccia di un intero mondo medievale, con i personaggi, i miti, i luoghi e le paure di cui tanto avevamo letto finora, ma che mai ci avevano toccato con tanta immediatezza e forza rappresentativa. È la grande tradizione delle incisioni rupestri camune che per quanto ridotta e impoverita dalla compresenza di altri più idonei mezzi espressivi, prosegue fino alle soglie del nostro tempo. La stessa cosa è avvenuta nel deserto della Giordania dove i beduini, ininterrottamente dalla preistoria, continuano a lasciare sulla roccia il film della loro esistenza.

Altri luoghi, altre scoperte: a Cipro, nella fascinosa atmosfera del mito di Afrodite, opera una missione archeologica italiana che ha scelto la nostra rivista per un’anteprima dei risultati degli scavi all’interno di un complesso ipogeico.
Infine “Le memorie dell’Eufrate”, ovvero le millenarie vicende di questo autentico laboratorio della storia che furono le rive del grande fiume mesopotamico.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”