Ebla nell’età di Hammurabi Le città che hanno fatto la storia

Archeologia Viva n. 38 – maggio 1993
pp. 10-23

di Paolo Matthiae

Dopo le incredibili scoperte dei celebri “archivi d’argilla” del III millennio, i palazzi i templi e preziosi oggetti che stanno tornando alla luce nello scavo italiano a Tell Mardikh testimoniano la potenza di questa città-stato e restituiscono alla Siria interna dei primi secoli del II millennio a.C. un ruolo primario nello sviluppo culturale del Vicino Oriente

Tra le finalità primarie dell’esplorazione archeologica di Tell Mardikh, l’antica Siria settentrionale interna, a opera della Missione dell’Università di Roma “La Sapienza”, c’era, fin dagli inizi degli scavi nel 1964, quella di far luce sulla struttura urbanistica, l’architettura monumentale, la cultura artistica, la conformazione insediamentale del grande centro urbano dei primi secoli del II millennio a.C., l’età del Medio Regno egiziano e della I dinastia di Babilonia in Mesopotamia.

Dopo il conseguimento di una serie di brillanti risultati in questa prospettiva sull’imponente sistema delle fortificazioni esterne a terrapieno, su una monumentale porta urbica, su un importante edificio palatino e sul grande santuario dinastico sull’Acropoli tra il 1964 e il 1972, dal 1973 fino al 1978 gli scavi di Ebla sono stati quasi esclusivamente orientati a riportare in luce ampi settori dell’esteso complesso del Palazzo Reale dell’Area G del 2350-2300 a.C., dove fu recuperata l’ingente quantità di documenti cuneiformi degli ormai celebri Archivi di Stato della città protosiriana con testi economici, amministrativi, giuridici, letterari, lessicali di straordinaria importanza per la storia sociale, economica, religiosa, politica di una delle maggiori formazioni statuali del III millennio a.C. di tutto il Vicino Oriente. […]