Lilibeo città aperta Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 36 – marzo 1993
pp. 52-59

di Ignazio Valente, Babette Bechtold e Carmela Angela Di Stefano

Sviluppatasi nell’ambito delle secolari contese fra Punici Greci e Romani questa colonia della Sicilia occidentale ha lasciato la testimonianza preziosa di centinaia di sepolture relative ad ogni momento della sua esistenza
Ecco i risultati delle lunghe ricerche e i problemi della tutela fra gli edifici dell’odierna Marsala

La necropoli punica e romana dell’antica città di Lilibeo si trova ancora in gran parte sepolta sotto la moderna Marsala che l’ha praticamente inghiottita. Nota fin dal Settecento, essa è situata a nord-est della città antica e, avendo come limite meridionale la cinta muraria urbana e il suo fossato, si estendeva a nord fino all’attuale via dei Cappuccini ed a ovest fino alla via del Fante, mentre il limite est sembra arrivare fino al complesso paleocristiano della Madonna della Grotta, presso l’attuale cimitero, dove una delle cappelle laterali è stata ricavata allargando dei preesistenti ipogei punici.

Le numerose tombe rinvenute in così vasto comprensorio, circa 10 ettari di superficie, costituiscono una delle testimonianze più significative della civiltà punica in Sicilia, dal momento che l’analisi tipologica di centinaia di corredi funerari ha reso possibile effettuare, nell’ambito della cultura materiale, ulteriori precisazioni cronologiche, individuando originalità e produzione in loco di alcune classi ceramiche. Inoltre lo studio antropologico degli scheletri, nel caso delle inumazioni, e della terra combusta, in quello delle cremazioni, ha permesso di stabilire che i Punici di Lilibeo, nonostante presentino tratti somatici riconducibili all’area nord africana, alla fine del IV sec. a.C. mantengono ancora un rapporto di parentela con l’originaria componente semitica. […]