Tesori del Centro America I cinquecento anni dalla scoperta

Archeologia Viva n. 35 – gennaio/febbraio 1993
pp. 46-66

a cura di Giuseppe Orefici

Dal Messico all’istmo di Panama attraverso tutta la parte centrale del continente americano si incontrano popoli e civiltà aperti alle influenze culturali più varie
La straordinaria produzione artistica precedente all’arrivo degli Spagnoli documentata a Milano in una grande rassegna espositiva

Il quinto centenario della scoperta dell’America è stato l’occasione non soltanto per celebrare un importante capitolo della storia delle esplorazioni geografiche, ma soprattutto ci ha permesso, al seguito del capitano genovese, di riscoprire le civiltà indigene americane. La storia culturale e artistica di questo immenso continente è lunga e complessa: si può decidere di darne una visione generale, a costo di considerevoli rinunce, o piuttosto di limitarsi a un territorio più circoscritto. Ed è a questo che ci si vuole attenere trattando il territorio dell’America Centrale nel suo insieme: dal Golfo del Messico fino al Canale di Panama.

La costa del Golfo e il versante pacifico dell’America centrale sono in effetti in stretta relazione lungo l’intero corso della loro storia: la circolazione di uomini e beni ha avuto sempre la tendenza a evitare le montagne dello Oaxaca e del Chiapas e ad attraversare l’istmo di Tehuantepec, per svilupparsi in seguito lungo la costa del Pacifico verso sud.

È questa la via inizialmente seguita dagli scultori olmechi, che hanno lasciato in diversi luoghi opere monumentali, ed è anche la via dei mercanti di giada appartenenti alla stessa cultura di cui si riconoscono tracce fino in Costa Rica. Durante il periodo classico, tutto l’apparato religioso e artistico del gioco della pelota ha seguito la stessa via: l’arte della regione di Santa Lucia Cotzumalhuapa appare come una sintesi particolarmente originale, proprio attorno al tema del gioco della pelota, di elementi che provenivano al tempo stesso dal Golfo e dal Messico centrale. […]