Archeologia Viva n. 47 – settembre/ottobre 1994
pp. 42-57
di Wojciech Borkowski e Slawomir Salacinski
In età neolitica le bancate calcaree
di questa località della Polonia centrale
vennero scavate alla ricerca dei filoni di selce
Migliaia di miniere si formarono con il tempo:
dalle fosse a cielo aperto all’incredibile
intrico di gallerie e camere profonde
Ora i percorsi sotterranei sono stati attrezzati
per la visita e l’intera area di Krzemionki
costituisce uno dei parchi archeologici
più interessanti d’Europa
In seguito allo sviluppo economico verificatosi nella nuova età della pietra, aumenta radicalmente il fabbisogno di grandi utensili da taglio, necessari nelle diverse fasi dei lavori agricoli: dalla preparazione dei terreni alla raccolta della messe. Nell’equipaggiamento degli uomini del periodo neolitico prevalgono infatti due tipi di utensili, fino ad allora sconosciuti: le asce per il taglio degli alberi e gli attrezzi per la raccolta. La produzione di questi utensili, anche a causa della loro relativa breve durata, richiedeva una soddisfacente quantità e qualità di selce che ne costituiva la materia prima. Tali necessità accelerarono lo sviluppo dell’industria mineraria durante la nuova età della pietra. Miniere di selce di questo periodo sono diffuse in quasi tutta l’Europa.
Sono passati più di cento anni dalla scoperta della prima miniera e ormai la nostra conoscenza sull’industria mineraria neolitica della selce è notevole. Uno tra i più interessanti siti archeologici relativi all’estrazione e alla lavorazione della selce è il complesso di miniere a Krzemionki (si legge “Chscemionchi”), nel territorio dei Monti di Santa Croce in Polonia. La selce, cosiddetta a strisce, che veniva estratta nella miniera, si trova nelle rocce giurassiche formatesi successivamente, in seguito movimenti tettonici come in una specie di madia. […]